Nella piazza su cui affaccia la splendida Basilica di s. Croce in Gerusalemme, troviamo una fontanella degna di nota, costruita da Vittorio Cafiero nel 1928. Un piccolo gradino in travertino profilato e listato secondo tre radiali e pavimentato in cubetti di porfido, fa da base al profondo catino trilobato. Dal centro del catino si eleva un fusto articolato in tre vaschette sagomate, il cui bordo si modana con un motivo a foglie. Ciascuna vaschetta è coronata da una nicchia con decoro a volute sullo sfondo delle quali una testa d'angelo ad ali spiegate soffia acqua che dalla vaschetta si raccoglie nell'ampio catino sottostante. Spesso rimane inattiva, nonostante la presenza degli alti muraglioni dell'acquedotto Felice e abbandonata nonostante la vicinanza con la basilica di S. Croce, una delle più famose di Roma.
L'articolazione a tre partiture, abbastanza inconsueta nelle fontanine rionali, si deve forse alla particolare collocazione della fontana. In questa piazza, una volta detta Monte Cipollaro dalle coltivazioni che vi venivano fatte, confluivano tre grandi strade: una che rasentava le mura dell'acquedotto, un'altra proveniente direttamente da S. Giovanni in Laterano (oggi via Carlo felice), e l'ultima che raggiungeva porta Maggiore
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