
L’Antigone di Mendelssohn è in scena all’Auditorium Parco della Musica: una delle più note tragedie di Sofocle infatti, Antigone (441 a.C.), fu illustrata musicalmente da Mendelssohn nel 1841, cogliendone la potenza drammatica e amplificandone sia il pathos e la tensione etica.
La vicenda, com’è noto, ruota intorno ad Antigone, figlia e allo stesso tempo sorella di Edipo, la quale, pur contro la volontà del nuovo re di Tebe, Creonte, decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice, sepoltura vietata dal nuovo re con un decreto. Polinice, infatti, morto assediando la città di Tebe, è considerato come un nemico a cui non devono essere resi onori funebri. Una volta scoperta, Antigone viene condannata dal re a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta; in seguito però alle profezie dell'indovino Tiresia e alle suppliche del coro, Creonte decide infine di liberarla, ma è troppo tardi perché Antigone nel frattempo si è impiccata.
Nelle musiche di scena per la tragedia di Sofocle quindi, la tragedia greca incontra il Romanticismo, riproponendo il tema del conflitto tra legge divina e legge umana: e questo grazie al genio di Mendelssohn che ne coglie tutta la potenza drammatica e ne amplifica sia il pathos che la tensione etica.
Orchestra e Coro Maschile di Santa Cecilia, diretti da Francesco Lanzillotta; voce recitante, Massimo Popolizio; Antigone, Simonetta Solder; Kreon, Christoph Hulsen; Il Custode/Il Servitore/Il Corifeo, Alessandro Budroni; maestro del coro, Andrea Secchi.
Spettacolo in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale; traduzione tedesca di Jacob Christian Donner; adattamento del testo recitato di Gianni Garrera.
Foto: sito ufficiale dell'Auditorium Parco della Musica
Informazioni
Rappresentazione: il 23/06/2025 alle 20:30:00
