Un percorso alla scoperta di una poetica della visione tra le più incisive della cultura fotografica contemporanea: realizzata in collaborazione con l’Archivio Guido Guidi, la mostra monografica allestita nella galleria 1 del MAXXI è il frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto a fianco del fotografo, uno dei più grandi protagonisti della fotografia italiana di paesaggio, nel suo studio e archivio a Ronta di Cesena.
Le oltre 400 opere in mostra, i numerosi inediti e le teche con preziosi materiali d’archivio (quaderni di appunti, documenti, libri, prove di stampa, dipinti, macchine fotografiche) permettono di ripercorrere il percorso professionale di Guido Guidi, dagli esordi e dalle sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta alle ricerche personali e alle committenze sul paesaggio degli anni Ottanta e Novanta, fino ai progetti più recenti degli anni 2000. Ogni immagine cela una riflessione sull’atto del vedere, sul mezzo utilizzato per registrarlo e sullo scorrere del tempo, indipendentemente se il suo sguardo si posi su un frammento di paesaggio familiare e quotidiano, sull’architettura dei grandi maestri o se il suo messaggio visivo debba passare per le sue fotografie e per l’attività di docente in cui è impegnato fin dagli anni Ottanta, fino ad essere considerato un “maestro” da più generazioni di autori.
La mostra, realizzata in collaborazione con importanti istituzioni italiane e internazionali che hanno sostenuto il lavoro di Guidi nel corso del tempo, come l’ICCD e il CCA, intende affrontare la ricerca di Guidi da un punto d’osservazione inedito, quello del suo archivio: casa, studio d’artista, luogo di lavoro, di vita e di incontro per giovani autori.
In copertina: Guido Guidi, Palazzo Abatellis 1997