La fontana, alimentata dall’Acqua Vergine, si trova nell’estremità meridionale di piazza Navona, di fronte al palazzo Pamphilj.
Il bacino in marmo di portasanta, realizzato nel 1575 da Giacomo Della Porta durante il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), era decorato da gruppi di tritoni, draghi e mascheroni di artisti cinquecenteschi (Egidio della Riviera, Taddeo Landini, Simone Moschini e Giacobbe Silla Longhi) su disegni dello stesso della Porta, sostituiti nel 1874 con copie di Luigi Amici.
Innocenzo X Pamphilj (1644-1655) incaricò Gian Lorenzo Bernini di rinnovare la fontana cinquecentesca. Fu così realizzata una piscina che ricalca il disegno della precedente vasca, al cui centro venne collocata, nel 1655, una statua scolpita da Giannantonio Mari su progetto del Bernini stesso.
La scultura raffigura un moro che stringe tra le mani la coda di un delfino, la cui testa fuoriesce dalle gambe della statua e dalla cui bocca sgorga l’acqua. Il Moro venne preferito ad un gruppo chiamato "della lumaca", costituito da due delfini che sostenevano una conchiglia marina. Quest’ultimo non incontrò il favore di Olimpia Maidalchini, cognata di Innocenzo X, e venne collocato a Villa Pamphilj, dove tuttora si trova.
A questa fontana, il poeta Giuseppe Gioacchino Belli dedicò Er Moro de Piazza Navona, uno dei suoi primi sonetti.
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