Apre al Parco archeologico del Colosseo - nelle sale del Museo del Foro Romano - la mostra internazionale di grande importanza culturale e artistica Cyprea: La rete di Afrodite, che collega l'arte contemporanea con l'archeologia, celebrando la figura della dea Afrodite e l’antico legame storico-culturale tra l’Italia e l’isola di Cipro. L’esposizione, curata dal Prof. Giorgio Calcara e con la Direzione artistica di Stefania Pennacchio, vede la partecipazione di otto artisti contemporanei: Stefania Pennacchio, Nicola Verlato, Rosa Mundi, Gabriels dall’Italia, Vassilis Vassiliades, Panikos Tembriotis, Eleni Kindini, Lefteris Tapas da Cipro.
Il titolo della mostra richiama alla mente proprio la conchiglia Cypraea, simbolo della dea, divinità della bellezza, dell’amore e della fertilità nel pantheon greco, con radici che affondano nell’antica religione della Mesopotamia e dei culti fenici, ricordando i profondi legami tra il Mar Mediterraneo e la figura mitologica di Afrodite. La leggenda infatti narra che la dea ellenica sia nata dalla schiuma del mare vicino a Cipro, e di conseguenza, proprio quest’isola, crocevia di influenze culturali e commerciali tra Oriente e Occidente, è stata eletta luogo di culto primario per Afrodite: il suo culto riflette l’importanza dell’isola come centro culturale e nodo strategico nel Mediterraneo. Il mito di Afrodite inoltre, è legato al concetto greco di kalokagathia, tema centrale dell’esposizione, che unisce l’ideale di bellezza (kalos) a quello di bontà ed eccellenza morale (agathos). Questo concetto così rilevante, nato nella cultura greca classica, è perdurato nei secoli influendo sulla filosofia, sull’arte e sulla morale dell’antica Grecia fino ai giorni nostri.
L’aspetto innovativo della mostra sta nell’incontro tra l’arte contemporanea e l’archeologia: tutto il percorso si articola infatti in un dialogo fra antiche iconografie e moderne interpretazioni del mito di Afrodite. L’intento è esplorare come i valori estetici e morali incarnati da questa divinità abbiano influenzato non solo il mondo antico, ma anche la cultura visiva contemporanea. Gli artisti che espongono, sia italiani che ciprioti, sono stati selezionati per la loro capacità di esplorare, attraverso vari mezzi, temi come l’amore, la bellezza e la fertilità, con un approccio che intreccia la tradizione artistica classica con la sensibilità moderna.
La mostra quindi vuole sottolineare la dimensione storica e culturale del Mediterraneo, proponendo una riflessione su come i valori e l’estetica classica possano essere reinterpretati nell’ottica dell’arte contemporanea. Coniugando il passato con il presente, l’esposizione rappresenta una celebrazione della bellezza e dei valori morali universali che uniscono l’umanità nel tempo, nonché un invito a riflettere sulla continuità culturale e sulla centralità del mito anche nella società contemporanea.
Foto: Panikos Tembriotis, Remix of charm and politics, 2016
Informazioni
Dal 26 settembre al 26 novembre 2024
Aperto tutti i giorni
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso 15.30)