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Area archeologica del Nuovo Mercato di Testaccio

Area archeologica del Nuovo Mercato di Testaccio-Foto: Fabio Caricchia

A partire dal II sec. a.C. e poi tra il I e II d.C., quando l’antico approdo di Roma presso il Foro Boario divenne insufficiente per le esigenze dei cittadini, la piana di Testaccio fu destinata alla costruzione di un porto – Emporium - nonché di edifici per la conservazione e l’immagazzinamento delle merci, come il Porticus Aemilia, gli Horrea Galbana, Lolliana, Seiana e di una grande discarica controllata di anfore olearie di età imperiale (Monte dei Cocci o Monte Testaccio). Il Monte Testaccio, familiarmente chiamato dai romani “monte dei cocci”, è quindi in realtà il prodotto di un enorme accumulo volontario, formatosi tra il I e il III secolo d.C., composto esclusivamente da frammenti di anfore. In particolare, le anfore ivi presenti, provenivano dal sud della Spagna e erano destinate al commercio dell’olio che riforniva il mercato dell’Urbe. Questi contenitori, dopo il trasporto per mare, venivano scaricati nel vicino porto fluviale dell’Emporio. Considerati “vuoti a perdere”, una volta travasato il contenuto, erano ridotti in frantumi e portati in quella sorta di discarica.

Lo scavo e il restauro nei sotterranei del Nuovo Mercato di Testaccio, un quadrilatero di circa un ettaro, durato diversi anni, ha riportato alla luce numerosi reperti.

In particolare, lo scavo ha messo in luce varie fasi: quella primo imperiale di età augustea-età flavia (I sec. d.C.) con un sistema di ambienti coperti e cortili scoperti serviti da viabilità di servizio che risultano molto originali per il materiale da costruzione utilizzato. Tutti i “muri” del sistema sono infatti realizzati con anfore svuotate e reimpiegate impilate le une sulle altre. Allo stato attuale questo sistema di ambienti è stato identificato come un’ampia area di discarica per materiale edilizio di reimpiego, costituito per la maggior parte da materiale anforario e laterizio, insieme ad ambienti, probabilmente di magazzino, con piani pavimentali in terra battuta. La fase successiva di età medio imperiale, in particolare di età traiano-adrianea (fine I sec. d. C.- metà II sec. d.C.) è caratterizzata dai livelli di costruzione di un edificio di forma trapezoidale, identificato come un horreum, ossia un magazzino di stoccaggio delle merci, costituito da file di ambienti rettangolari prospettanti su un ampio piazzale porticato centrale: di questo magazzino si conservano soltanto i livelli di costruzione. L’horreum venne infatti interamente spoliato in età antica – tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C., fino alle soglie del piano terreno.

Foto: Fabio Caricchia

 

Informazioni

Indirizzo 
POINT (12.474102074247 41.877080327925)
Contatti 
Sito web: 
www.mercatoditestaccio.it/area-archeologica
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Location

Area archeologica del Nuovo Mercato di Testaccio, Via Galvani , 54
Via Galvani , 54
41° 52' 37.488" N, 12° 28' 26.7672" E

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