La maraviglia del tempo. La Girandola e l’arte pirotecnica a Castel Sant’Angelo

L’esposizione storico-documentaria La maraviglia del tempo. La Girandola e l’arte pirotecnica a Castel Sant’Angelo ospitata nell’omonimo monumento, ideata da Eva M. Antulov, si pone l’obiettivo di ricostruire la tradizione della Girandola, una delle feste più grandiose che si svolgevano a Roma a partire dal XV secolo, in diverse occasioni nel corso dell’anno, tra cui la più celebre era il 29 giugno, giorno dedicato ai Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. 

Il percorso della mostra si articola in diverse sale e presenta dipinti, stampe, manoscritti e macchine per fuochi, fino ad arrivare ai nostri giorni. Nella prima sala in particolare - la Sala di Apollo - viene illustrata l’iconografia del fuoco nella rappresentazione delle feste religiose e la miracolosa apparizione dell’Arcangelo Michele, avvenuta, secondo la tradizione, nel 590 d.C. al di sopra della Mole Adriana che, a seguito del miracoloso evento al quale seguì la fine della peste, cambiò il nome in Castel Sant’Angelo e Ponte Elio in Ponte Sant’Angelo. Proprio da questo evento fu stabilita l’usanza di trasferire a Castello le esibizioni pirotecniche per celebrare le più importanti  festività religiose: nel 1481 papa Sisto IV (1471-
1484) sancì la tradizione della Girandola in occasione del decimo anniversario del suo pontificato, dando vita uno spettacolo pirotecnico unico nel suo genere. Da allora la Girandola a Castel Sant’Angelo è entrata nell’immaginario collettivo come la “Maraviglia del tempo”, secondo la definizione diffusa dallo
scrittore francese J. Jérôme L. de Lalande nella sua opera Voyage d’un Français en Italie, fait dans les années 1765 et 1766. In questa sala, sono presenti una serie di stampe, acqueforti, manoscritti, che  raccontano l’iconografia degli spettacoli pirotecnici tra Cinquecento e Seicento, oltre al raro manoscritto del XVI secolo, il Trattato de la Pirotechnia, che descrive le miscele impiegate nella preparazione dei fuochi d’artificio.

Nella Sala della Giustizia, viene invece evidenziato il ruolo centrale che i Bombardieri di Castel Sant’Angelo avevano nella predisposizione e nello svolgimento degli spettacoli pirotecnici. Le ultime sezioni della mostra occupano le due Sale Clemente VIII: nella prima sono esposti dipinti e stampe raffiguranti lo spettacolo della Girandola, in particolare il dipinto a olio su tela, del 1620, del fiammingo Willem van Nieulandt II, detto Guglielmo Terranova, intitolato Veduta frontale di Castel Sant’Angelo con la Girandola, che raffigura una scenografica visione in notturna con i fuochi d’artificio; nella seconda Sala Clemente VIII, suddivisa in due sezioni, si approfondisce infine il declino della Girandola a partire dall’Ottocento, quando la cerimonia, traslata sulle terrazze del Pincio per alcuni anni, cadde definitivamente nell’oblio. Quest’ultima fase è ben illustrata da un ricco repertorio documentario, costituito da cartoline, stampe e articoli di giornale.

La mostra è stata realizzata dall’istituto Pantheon e Castel Sant'Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma e si avvale del comitato scientifico presieduto dal prof. Claudio Strinati, e composto, inoltre, dal prof. Michele Rak e dal dott. Sandro Bari. Si svolge con gli auspici della Presidenza della VII Commissione permanente della Camera dei Deputati - Cultura, Scienza e Istruzione e beneficia del sostegno di Enel Italia.

Foto: Locandina ufficiale della mostra