Antonio Pappano/Vadym Kholodenko - Debussy: Notturni, Busoni: Concerto per pianoforte

Il Direttore dell’Accademia di Santa Cecilia Antonio Pappano torna all’Auditorium Parco della Musica con due capolavori della musica tra la fine ‘800 e i primi del ‘900: I Tre Notturni di Claude Debussy, con le loro fluttuanti linee sonore, e il singolare e complesso Concerto per pianoforte, coro maschile e orchestra di Ferruccio Busoni, con il celebre pianista ucraino Vadym Kholodenko, vincitore del Concorso van Cliburn del 2013.

I Nocturnes, conosciuti anche col titolo di Trois Nocturnes sono una composizione impressionista in tre movimenti, per coro femminile e orchestra, scritta da Debussy tra il 1897 e il 1899, che si basa su poesie tratte dai Poèmes anciens et romanesques del 1890, del poeta Henri de Régnier. Quest’ultimo era un poeta simbolista e le sue poesie contengono immagini vivide e associazioni di idee oniriche; Debussy, seguendo queste suggestioni, diede vita a una composizione in un tempo musicale dove la forma appare costruita, per così dire, con il movimento di superfici sonore dai colori cangianti, dalle mutevoli sfumature timbrico-armoniche. 

 Mentre il Concerto per pianoforte in Do maggiore, Op. 39 di Busoni è una delle composizioni più importanti mai scritte di questo genere. Presentato per la prima volta nel 1904, è strutturato in cinque movimenti – invece dei tre movimenti tradizionali - eseguiti senza interruzione; nell'ultimo movimento il coro maschile canta parole dal dramma in versi Aladdin di Adam Gottlob Oehlenschläger. Opera imponente, questo concerto fonde insieme i caratteri propri della forma del concerto con modelli e stili diversi di lavori precedenti. L’estremo rigore della concezione formale, d’impronta “tedesca”, si combina con elementi melodici e ritmici tipicamente “italiani”, tra i quali spiccano tre canzoni popolari.

 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; maestro del coro Andrea Secchi.

Foto: sito ufficiale dell'Auditorium Parco della Musica