
I resti della struttura sono situati sulla collina di Monte Mario, fiancheggiata dalla via Trionfale moderna che ricalca il percorso dell’antica Via Triumphalis, strada nota sin dal II sec. d.C., che collegava il territorio di Roma a quello di Veio, e il cui nome sembra derivi dal percorso che seguivano tradizionalmente i cortei trionfali in occasione del rientro degli eserciti vincitori a Roma.
La cisterna fu scoperta nel 1957 durante la sistemazione a parco dello slargo tra via Evangelisti e via Cadlolo: consisteva in un invaso circolare (diam. 6,90) conservato solo per metà, pavimentato in opus spicatum con lacerti di cocciopesto per impermeabilizzarne la superficie; la struttura era delimitata da un muro in opus caementicium (di m. 0,25 x 0,60), raccordato al piano dell’invaso da un cordolo di cocciopesto. Un passaggio collegava l’invaso ad un ambiente rettangolare con la parete di fondo ricurva, rivestito di intonaco idraulico, identificabile con una vasca di distribuzione dell’acqua.
Si ipotizza che la cisterna rifornisse una villa di età romana, probabilmente di proprietà della Gens Minucia, ubicata forse nel sito attualmente occupato dalla chiesa della Madonna del Rosario, o in quello di Villa Mellini.
Foto: Sovrintendenza Capitolina
Cisterna romana delle Sette Sale


Cisterna di Piazza Ronchi


Cisterna romana di via Cristoforo Colombo


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