L’accampamento dei pretoriani fu costruito dall’imperatore Tiberio tra il 21 e il 23 d.C. Si trovava tra le antiche Via Nomentana e Via Tiburtina, nell’area ora compresa tra il Policlinico Umberto I e la Biblioteca Nazionale. Attualmente si conserva soltanto una parte del muro di cinta, nei lati corrispondenti ai moderni viali Bianchi, del Policlinico e dell’Università. Le coorti pretorie furono istituite da Augusto come guardia personale dell’Imperatore, ed erano fino ad allora stanziate in varie zone della città. Su ciascuno dei quattro lati del castro si apriva una porta. Al di fuori del muro di cinta, sul lato rivolto alla città, era un’ampia area utilizzata per le esercitazioni militari. All’interno dell’accampamento si trovavano vari edifici: la sede del comando (pretorio), l’armeria, l’ospedale, i magazzini e le caserme dei pretoriani. Alcuni di questi edifici furono visti alla fine dell’Ottocento, mentre altri sono stati scavati di recente durante i lavori per la costruzione della Biblioteca Nazionale. Il muro di cinta fu in seguito inglobato nelle mura Aureliane; dopo lo scioglimento del corpo dei pretoriani deciso da Costantino, la parte del muro interno alla città fu definitivamente abbattuto.
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