
Il giacimento de La Polledrara si trova a circa 20 km a nord ovest di Roma, fra le vie Aurelia e Boccea e costituisce uno dei più ricchi depositi paleontologici esistenti. Il deposito, riferibile al Pleistocene medio, è stato datato a 325-310.000 anni fa. Scoperto nel 1984, il sito è stato oggetto di uno scavo conclusosi nel 2014. In un’area di circa 1200 mq sono stati riportati alla luce sia un vasto tratto dell’antico alveo fluviale, che un'area ad ambiente palustre, in cui si sono conservati molti reperti faunistici. L’alveo del corso d’acqua misura circa 35-40 m in larghezza e 1,5 in profondità.
Grazie al ritrovamento di numerosi resti fossili appartenenti alle specie dell’elefante antico (Palaeoloxodon antiquus), bue primigenio (Bos primigenius) e cervo elafo (Cervus elaphus),ma anche del bufalo d’acqua europeo, del rinoceronte e della lepre, si è potuta ipotizzare un’intensa presenza animale nell’area. Tra questi, particolarmente interessante risulta essere lo scheletro di un elefante rimasto intrappolato nel fango, tra le cui vertebre è stato rinvenuto il cranio di un lupo.
Oltre a questi resti fossili, sono stati ritrovati più di 500 manufatti litici costituiti da piccoli ciottoli di selce e di calcare siliceo, non originari dell’ambiente palustre del giacimento e quindi sicuramente trasportati dall’uomo. La presenza di quest’ultimo è testimoniata anche dalle tracce di macellazione e fratturazione delle ossa degli animali.
Il giacimento è protetto da una struttura museale di 900 metri quadrati; attraverso una passerella sopraelevata il visitatore può visitare lo scavo archeologico.
Foto: Soprintendenza Speciale di Roma
Area archeologica di Gabii


Informazioni
Sito temporaneamente chiuso.
Via di Cecanibbio, Roma
41.935017886143605, 12.30201577349783

Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.