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Premio Play 2023
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L’Italia è un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni 1842 – 2022. Le collezioni Alinari e Mufoco
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Bertina Lopes. Via XX Settembre 98. La casa come luogo di resistenza
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Concerto per la celebrazione del Centenario della Società Italiana di Musica Contemporanea
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Salviamo i talenti 2023
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Presentazione del libro L'estate dell'Orsa Maggiore. Libri al museo
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La Bella e la Bestia
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Gioielli nel verde: la Grande Bellezza all’aria aperta
Dal centro storico all’Aventino, dall’Esquilino alle porte della città, la Capitale e i suoi dintorni custodiscono giardini romantici e “segreti” avvolti da un’aura antica e affascinante, legati al corso della storia o a opere di mecenatismo. Spazi verdi in cui passeggiare, rilassarsi leggendo un libro e prendersi una pausa dal caos cittadino, fare uno spuntino all’aria aperta o ammirare uno dei tanti volti della Grande Bellezza della Città Eterna.
L’oro del primo mattino, l’azzurro del giorno, il rosa del tramonto; è la magia dei colori di Roma da vivere in tutte le stagioni: durante il risveglio della natura in primavera, quando esplodono i colori maturi delle fioriture dell’estate o in autunno con il romantico oro-arancio del foliage.
Tra antiche vestigia, nobili dimore, mirabili architetture paesaggistiche, scopriamo alcuni luoghi “nascosti”, oasi di pace più o meno note che, come scriveva Rousseau, schiudono un libro meraviglioso “sempre aperto per tutti gli occhi: la natura”.
Tra incanto e geometrie: Giardino di Palazzo Colonna
Se di sabato mattina vi trovate nei pressi di piazza Venezia, dopo aver visitato la splendida Galleria Colonna in via della Pilotta, quattro piccoli ponti vi conducono al meraviglioso giardino della dimora storica della nobile famiglia romana.
Il monumentale spazio verde, un vero e proprio museo a cielo aperto, si estende sul Colle del Quirinale, sull’antica area dove sorgeva un maestoso complesso templare del I-III secolo d.C., dedicato inizialmente a Saturno e Bacco, poi tempio del Sole, tempio di Serapide e, in seguito, tempio severiano di Ercole e Dioniso. Trasformato in giardino di delizie tra il Cinquecento e il Settecento, è suddiviso in tre grandi terrazzamenti, ornato da sculture e reperti archeologici, un grande ninfeo con mostra d’acqua e un’edicola con le statue di Marcantonio, Fabrizio e Prospero Colonna.
Passeggiando lungo i viali ornati da siepi all'italiana, piccole siepi di bosso e agrumi, all’ombra di grandi magnolie, potrete ricalcare i passi di grandi personalità della storia capitolina, come Petrarca, Michelangelo, Bernini, Papa Martino V, fino a salire alla terza terrazza che vi regalerà un’esperienza indimenticabile. Dal Gianicolo alla Basilica di San Pietro, tutta la magnificenza della città si apre davanti ai vostri occhi da una prospettiva privilegiata.
L’oasi dei cardinali: Giardino Grande di Palazzo Venezia
Immaginate un’isola di quiete nel centro nevralgico della città, in cui il melodioso suono dello zampillo dell’acqua di una fontana regna sovrano: vi trovate in piazza Venezia, dove, all’interno dell’omonimo quattrocentesco palazzo, si trova il delizioso giardino rinascimentale impreziosito da siepi di bosso, palme, magnolie e fiori.
Nato come cortile dell’imponente edificio, un tempo dimora dei cardinali di San Marco e poi residenza papale, fu trasformato in giardino nell’Ottocento. Entrate da piazza San Marco, dove, dopo aver ammirato Madama Lucrezia, una delle statue parlanti di Roma, l’ingresso con volta a cassettoni non potrà non ricordarvi la cupola del Pantheon.
Al centro, si trova una bella fontana settecentesca che raffigura Venezia sposa il mare, realizzata quando il palazzo era sede dell’Ambasciata della Repubblica di Venezia, che richiama simbolicamente l’unione tra la Serenissima e le acque, celebrata annualmente in una tradizionale e antichissima cerimonia della città lagunare.
Godete di questo piccolo paradiso per una pausa insolita, tra le architetture scenografiche della Basilica di San Marco in Campidoglio e il portico su due ordini di ispirazione classica ispirato all’anfiteatro romano più celebre al mondo e simbolo di Roma, il Colosseo.
Verde con vista: Villa Aldobrandini
A due passi dal Quirinale si trova questo grazioso giardino pensile, racchiuso da muraglioni, con ingresso da via Mazzarino, attraverso una ripida scalinata che si inerpica tra ruderi della fine del I secolo. La sua posizione dominante rispetto al piano stradale regala un panorama straordinario con cui l’occhio cattura, a seconda della direzione, alcuni degli scorci più suggestivi del Centro Storico: piazza Venezia, l'imponente Torre delle Milizie e la Chiesa di Santa Caterina da Siena, il Palazzo del Quirinale, la ripida Salita del Grillo e la Chiesa dei Santi Domenico e Sisto.
Il piccolo angolo verde è la parte accessibile al pubblico del parco della villa cinquecentesca a Monte Magnanapoli di monsignor Giulio Vitelli, che comprendeva anche un edificio e un giardino segreto, ceduta agli Aldobrandini nel 1600 e ridotta con l’apertura di via Nazionale nel 1926. Oggi, è possibile passeggiare tra riproduzioni di statue antiche, reperti archeologici - come vasi, cippi, sedili - alcune fontane, all’ombra di alberi secolari, cipressi, lauri, limoni, palme di varie specie e camelie dalle tante sfumature, piantate da oltre cento anni.
All’ombra del barocco: Giardino di Sant’Andrea al Quirinale
Non lontano da Villa Aldobrandini, di fronte all’imponente Palazzo del Quirinale, si trova un vero e proprio angolino verde, nascosto tra le chiese di Sant’Andrea al Quirinale e di San Carlo alle Quattro Fontane. Passeggiando nei suoi eleganti vialetti, questi due capolavori barocchi vi racconteranno l’appassionante storia dell’antagonismo artistico più famoso di sempre: quello tra Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.
Dominato al centro dall’evocativo e moderno monumento in bronzo “Carabinieri nella tormenta”, il giardino si estende sull’area del precedente orto-giardino del limitrofo complesso conventuale di Sant’Andrea. Furono proprio i religiosi che, al ritorno dalle missioni nelle terre lontane, portavano con loro piante all’epoca sconosciute ed esotiche, come i cedri e la canfora, per poi piantarle nel giardino. Dopo l’Unità d’Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale e lo spazio verde assunse la forma attuale con viali curvilinei, aiuole e una fontana rustica.
Aperto al pubblico alla fine degli anni Sessanta, il Giardino di Sant’Andrea è il posto ideale per rilassarsi all’ombra degli alberi secolari, dopo una mostra a Palazzo delle Esposizioni, una passeggiata alla scoperta del Rione Monti o all’insegna dello shopping in via Nazionale o semplicemente per una piacevole pausa pranzo nel verde.
Il fascino dell’eclettico: Giardini di piazza Vittorio
Natura, archeologia e mistero sono i tre elementi che caratterizzano i giardini Nicola Calipari, inaugurati nella seconda metà dell’Ottocento, che occupano la maggior parte della superficie di piazza Vittorio Emanuele II nel multietnico rione Esquilino.
Tra Palme, magnolie, platani e un grazioso roseto, un mix eclettico di architetture di epoca romana, ottocentesca e moderna regala un viaggio tra storia e curiosità circondati dal verde.
Passeggiando tra le diverse fontane, scoprirete la monumentale "Trofei di Mario" datata al 226 d.C., costruita da Alessandro Severo come castello di distribuzione d’acqua, e la stravagante fontana del Glauco di Mario Rutelli con le sculture di un delfino, tre tritoni e un grosso polipo: realizzata nel 1910 per l’allora Piazza Esedra, fu definita ironicamente il “fritto misto”.
Se siete affascinati dalle antiche leggende, potete ammirare la cosiddetta Porta Magica, ciò che resta della seicentesca Villa Palombara del marchese Oddo Savelli di Palombara. La curiosa struttura, nota anche come “Porta Alchemica”, è incastonata in un muro e vigilata da due statue del dio egizio Bes. Su di essa sono incisi simboli esoterici e cabalistici e iscrizioni in ebraico e latino, che, secondo la tradizione, si riferiscono all’enigmatico segreto della pietra filosofale.
Sulle tracce dell’Aniene: Villa Gregoriana
Questo suggestivo parco naturalistico si trova nell’antica città di Tivoli, a circa 30 chilometri dalla Capitale, famosa per le sue ville patrimonio UNESCO e meta ideale per una giornata o un weekend alla scoperta della architetture antiche e della caratteristica cittadella medievale.
Requisito fondamentale: indossate scarpe comode per poter vivere al meglio l’esperienza di questo paesaggio incantato, voluto da Papa Gregorio XVI nella prima metà dell’Ottocento, meta imperativa del Grand Tour e protagonista dei dipinti di grandi artisti.
Dominata dall’antica acropoli con i templi romani di Vesta e della Sibilla, Villa Gregoriana vi trascinerà in un universo magico: testimonianze archeologiche e architettoniche di varie epoche, cascate, grotte, terrazze e panorami emozionanti. La Grande Cascata con i suoi 120 metri di salto, nata dalle acque dell’Aniene deviate artificialmente nel monte Catillo, vi lascerà senza fiato. Passeggiando tra i suoi vialetti e sentieri serpeggianti, circondati da una lussureggiante vegetazione, potrete ammirare i resti della domus romana di Manlio Vopisco, le caverne erose dall’acqua, come le Grotte di Nettuno e delle Sirene, ed esplorare tunnel scavati nella roccia, fino ad arrivare alla “Valle dell’Inferno”, la gola scavata dalla furia del fiume nel corso del tempo.