Il casale fu costruito in un luogo detto “della tedesca”, poco fuori largo dei Cavalleggieri, per divenire residenza di papa Pio V Ghislieri, che vi andò ad abitare entro il 1567.
Il complesso è costituito da un edificio principale e un giardino, cinti entrambi da un alto muro che si apre sulla strada in un massiccio arco bugnato, ai cui lati vi sono la costruzione di guardia e una chiesina.
Il progetto è stato riferito a Nanni di Baccio Biglio, il fiorentino Giovanni Lippi, già autore a Roma del palazzo Salviati alla Lungara e di Villa Medici al Pincio.
La costruzione, un imponente blocco quadrato, appare severa nella sobria decorazione composta dalle semplici cornici delle finestre, senza modanature, simili alle fasce marcapiano, che scandiscono orizzontalmente la struttura. Riflette la dura personalità di un papa che, vicino a Carlo Borromeo, promosse il ritorno della Chiesa al rigore dei costumi e alla virtù.
All’interno si apre un cortile, sui tre lati del quale si snodano le stanze dell’edificio e di cui il quarto elemento è costituito dalla facciata. Il pian terreno è scandito da lesene doriche che intervallano archi, di cui originariamente tre erano aperti sui lati lunghi. Al di sopra di una pesante cornice marcapiano si aprono finestre a cornice semplice in corrispondenza degli archi sottostanti. Il complesso è stato ampliato tramite l’aggiunta di un giardino antistante e un’ala laterale sulla sinistra.
Nel 1610 il casale fu acquistato dai monaci di S. Paolo, poi divenne proprietà Chigi. Negli inventari tra il 1770 e il 1793 viene denominata “Villa di Cataletto, e vigna unita detta di Massinagni”. Successivamente il complesso fu ceduto alla regina Margherita di Savoia per divenire Ospizio dei Ciechi.
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