Situata in prossimità della piazza del Quirinale, la villa si presenta come un giardino pensile, racchiuso da muraglioni, in prossimità di via Nazionale e via Quattro Novembre. Vi si accede da via Mazzarino, attraverso una ripida scalinata che si inerpica tra ruderi antichi della fine del I secolo. L’apertura di via Nazionale, realizzata dopo il 1870 in seguito all’avvento di Roma Capitale, comportò la drastica riduzione delle estese proprietà della villa, riducendo il territorio alle dimensioni attuali.
Nel 1566, monsignor Giulio Vitelli acquistò una vigna, con orti ed alcuni edifici a Monte Magnanapoli. La villa comprendeva, secondo lo schema cinquecentesco, un edificio, un giardino segreto e un parco che si estendeva fino al palazzo del cardinale Scipione Borghese (poi palazzo Pallavicini Rospigliosi). I lavori di restauro e abbellimento della Villa furono affidati all'architetto Carlo Lambardi, che ampliò il portone di ingresso costruendovi sopra una loggia.
Nel 1600, Clemente Vitelli, figlio di Giulio, vendette la Villa a papa Clemente VIII (1592-1605), e questi la donò l'anno successivo al nipote, il cardinale Pietro Aldobrandini. Giacomo Della Porta, architetto di fiducia del nuovo proprietario, dotò il palazzo di scale e logge e di una facciata continua sul giardino. Questo fu arricchito con alberi ad alto fusto, in parte ancora esistenti. I viali furono arredati con statue (oggi in copia), vasi, cippi, sedili, alcune fontane e una peschiera (oggi non più esistente).
Ai piani superiori del palazzo era ospitata una ricchissima collezione di opere d'arte, lasciate in eredità al cardinale nel 1598 dalla duchessa di Urbino, Lucrezia d'Este. Dopo la morte del cardinale, la Villa passò per via ereditaria alle famiglie Pamphilj e Borghese, che spostarono nelle Gallerie dei propri palazzi gran parte della collezione Aldobrandini. Tra il 1811 e il 1814 la Villa fu sede del governatore francese a Roma, acquistando nuova importanza, ma subito dopo tornò in mano degli Aldobrandini, che la tennero fino al 1926 quando – ormai ridotta di dimensioni per l'apertura di via Nazionale – passò allo Stato italiano.
Oggi solamente il giardino è aperto al pubblico.
Informazioni
Ottobre 2024: Villa Aldobrandini è temporaneamente chiusa al pubblico per interventi di restauro del giardino e dei padiglioni.
Il giardino normalmente apre dall'alba al tramonto. Si può visitare liberamente.
I tre padiglioni, posti nei tre angoli del parco, NON SONO visitabili.
L'edificio patronale a cui si accede da Via Panisperna, è stato concessa in uso dallo Stato all’UNIDROIT e non è visitabile.
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