Le terme fatte costruire da Tito e dedicate nell’80 d.C. sono uno dei più antichi esempi di terme romane di epoca e tipologia “imperiale”. Erano situate sulle pendici meridionali del colle Oppio, a nord est del Colosseo e subito a fianco della Domus Aurea, su cui probabilmente si andarono in parte a sovrapporre riutilizzando forse i grandiosi bagni privati della Domus: la restituzione all’uso pubblico degli spazi urbani di cui Nerone si era appropriato fu infatti una delle costanti della politica di età Flavia.
I resti oggi conservati sono piuttosto scarsi ma il complesso era ancora ben visibile nel Cinquecento: è proprio grazie ai disegni realizzati da Andrea Palladio che possiamo avere un’idea più precisa su come dovesse apparire un tempo. Gli edifici dovevano assecondare il declivio della collina ed erano certamente costruiti su più piani: una gradinata di accesso conduceva dal Colosseo agli ambienti termali, composti da un corpo centrale, di non grandi dimensioni, attorno al quale si disponevano altri ambienti.
Sicuramente più piccole rispetto alle successive grandiose terme di Traiano, di Caracalla e di Diocleziano, le terme furono restaurate e ampliate nella prima metà del III secolo. È probabile che siano state poi precocemente abbandonate e, come tanti altri monumenti dell’antica Roma, i suoi marmi furono riutilizzati in nuovi palazzi e chiese, per esempio per la decorazione delle cappelle laterali della Chiesa del Gesù.
Foto: Sovrintendenza Capitolina
Informazioni
Il monumento è situato in un'area di libero accesso.
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