Fondamentali per la sussistenza del complesso, i sotterranei delle Terme di Caracalla pullulavano di centinaia di schiavi e operai specializzati che mandavano avanti l'ingegnosa macchina tecnologica delle Terme.
Lunghi circa due chilometri, i sotterranei erano popolati da numerose gallerie carrozzabili che ospitavano, oltre ai depositi di legname, l'impianto di riscaldamento, con forni e caldaie, un impianto idrico, un mulino e il Mitreo.
Tra i più grandi conservati a Roma, il Mitreo delle Terme di Caracalla, scoperto nel 1912, era il luogo destinato al culto del dio Mitra, una delle divinità solari di origine orientale. Databile poco dopo la costruzione delle terme - inizi III secolo d.C.- si compone di cinque ambienti comunicanti con il piano superiore attraverso una scala accessibile attraverso una piccola porta. L’ambiente principale è costituito da un’ampia stanza rettangolare con volte a crociera, chiusa da una porta.
Il pavimento è a mosaico bianco con fasce nere; ai lati sono presenti due alti banconi, i praesepia, dove sedevano i fedeli durante le cerimonie. Su una delle pareti, un affresco su cui sono raffigurati il dio Mitra e un personaggio munito di fiaccola che tiene nella mano sinistra un disco solare. Al centro della stanza si trova la fossa sanguinis, una buca rettangolare dove si ritiene che venisse sacrificato il toro, secondo il rituale del culto di Mitra e che forse era utilizzata per le iniziazioni degli adepti al culto.
La presenza del Mitreo denota la forte vicinanza ai culti orientali della famiglia dei Severi, a cui apparteneva l’imperatore Caracalla.
Da questo ambiente si accede in un’altra stanza dove si trovano un bancone in mattoni e una vaschetta con gradini al centro.
All’interno del mitreo fu rinvenuto, in frammenti, parte del gruppo statuario con la raffigurazione di Mitra nell’atto di uccidere il toro e un altare.
Terme di Caracalla
Circo Massimo
La Torre della Moletta e l'area archeologica del Circo Massimo
Informazioni
Accessibile solo in occasione di eventi o visite speciali
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