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Straordinario capolavoro del gusto scenografico del Settecento, la scalinata di Trinità dei Monti rappresenta l’ideale raccordo tra la collina del Pincio e la sottostante piazza di Spagna, a quel tempo separate da una collina spoglia, ripida e fangosa. Venne realizzata, fra il 1723 e il 1726, dall’architetto Francesco De Sanctis, al quale fu commissionata dal cardinale Pierre Guérin de Tencin. Venne inaugurata in occasione del Giubileo del 1725 da papa Benedetto XIII.
Edificata in travertino, la scalinata è composta da 11 rampe, ognuna formata da 12 scalini che si dividono, serpeggiano, si riuniscono, mutando continuamente direzione. Una serie di balaustre accompagna le rampe che interrompono il forte dislivello e funzionano da punto di sosta e di godimento paesaggistico. La grandiosa struttura, che stabiliva un raccordo fra una zona della città a forte presenza francese con la sottostante colonia spagnola, costituisce uno spazio architettonico che serve sia per il transito sia, soprattutto, come luogo di incontro e di gradevole sosta.
Nel 1995, la scalinata fu sottoposta a un restauro completo. Nel 2015, grazie alla Maison Bvlgari, la scalinata è stata sottoposta a un nuovo restauro che, il 22 settembre 2016, le ha restituito l’aspetto originario e l’ha resa nuovamente percorribile.
Non c’è primavera romana senza le azalee che inondano di colore la settecentesca scalinata, donandole una veste trionfalmente policroma ed esaltando la teatralità di una delle scenografie urbane più amate al mondo. La durata della mostra, circa un mese, normalmente da metà aprile a metà maggio, dipende dalle condizioni metereologiche: un repentino aumento di temperatura o un susseguirsi di giornate piovose accorcia il tempo di fioritura, accelerando il rientro delle piante nell’antico semenzaio.
Keats-Shelley House
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Piazza di Spagna
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Chiesa e Convento di Trinità dei Monti
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