Da ottobre 2017 la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, affidata all’Istituto Centrale per il Restauro, ospita Restauro Aperto. Il titolo del progetto vuole suscitare la curiosità del pubblico al quale viene offerta la possibilità di assistere al lavoro dei restauratori mentre operano su preziose opere del nostro patrimonio.
Per questa prima fase si è scelto di affrontare il complesso e affascinante tema dei dipinti murali proponendo tre esempi molto diverso tra loro per provenienza, tecnica e condizioni: un affresco in situ, frammenti di affreschi e stucchi dipinti, un affresco staccato.
Sulla parete di fondo del coro è possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all’apparato decorativo originale.
L’intervento dei restauratori si concentra in particolare sul trattamento delle lacune, per consentire una migliore leggibilità dell’opera in relazione alla sua storia conservativa e ridurre il disturbo visivo causato dall’interruzione della stesura pittorica originale.
Dal complesso della cosiddetta Villa delle terme degli stucchi dipinti presso Tor Vergata (I secolo d.C.) provengono i circa 7000 frammenti di affreschi e stucchi che, dopo le operazioni di pulitura e consolidamento, verranno ricomposti mediante la ricerca degli attacchi fra le parti e il riconoscimento dei vari insiemi decorativi. L’obiettivo finale è quello di rimontare su pannelli artificiali i nuclei maggiori della decorazione pittorica oltre a definire lo schema generale decorativo dell’ambiente.
Dalla chiesa di Santa Maria della Rosa di Tuscania (VT) provengono alcuni frammenti di affresco del XIII con Cristo in trono, pervenuti in ICR a seguito del terremoto del 1971 e a tutt’oggi inediti. Due di questi portati a Santa Marta per essere studiati e restaurati hanno sostituito il frammento di pittura murale con Cristo che salva Pietro dalle acque risalente al secondo quarto del VIII sec. d.C. proveniente da San Saba, che aveva a sua volta preso il posto del Narciso di Domenichino, affresco proveniente da Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia in Italia.
Con la riapertura del 2017 è tornata nella chiesa di Santa Marta La predica del Battista di Francesco Cozza (1606-1682), l’unica fra le tre tele superstiti dell’apparato originario appartenente allo Stato.
Rinvenuta sul mercato antiquario, venne acquistata nel 1966 per essere ricollocata nella Chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, allora in restauro, e quindi trasferita nei depositi di Gallerie Nazionali - Palazzo Barberini che lo hanno conservato finora. La tela che era stata adattata alla forma rettangolare con aggiunte angolari, fu ridotta a quella ovale originaria. È un’opera importante del catalogo del pittore di origine calabrese e di adozione romana che la dipinse nel 1675.
Infine, un video illustra l’attività dei cantieri estivi della SAF.
Informazioni
Le visite del pubblico e delle scuole si svolgono con prenotazione il martedì e il giovedì alle ore 11.00 e alle ore 15.00
Il mercoledì e il venerdì il pubblico è ammesso liberamente negli ambienti di Santa Marta negli orari di apertura (dalle 10.00 alle 13 a dalle 14.00 alle 17.00).
Chiusura festivi infrasettimanali.
La prima domenica di ogni mese sono previste visite con i seguenti orari:
ore 10.30, 12.00, 14.30 e 16.00
La durata della visita è di circa un’ora per un massimo di 10 persone a turno
Le visite sono gratuite ma è obbligatoria la prenotazione sul sito online >Eventbrite
Accesso facilitato su richiesta. Per comunicazioni o richesta di visite per le scuole>icr.santamarta@cultura.gov.it
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