È l’aspetto tipico della campagna romana, in cui vaste aree pianeggianti, occupate prevalentemente da coltivi e prati-pascoli, si alternano a colline e piccole valli laterali ricoperte, sui versanti più ripidi, da formazioni boschive. Il fondovalle del Fosso della Magliana, nella parte tra la via della Pisana e la foce, è insolitamente ampio rispetto alle altre valli dell’Agro. Nei secoli passati questo territorio offriva allo sguardo del visitatore boschi, pantani, fiumicelli, monumenti, casali, fontanili, torri d’avvistamento. Su questi terreni da sempre l’uomo ha praticato l’agricoltura e l’allevamento: nel Rinascimento il fiorire di ville urbane favorì l’insediamento delle “vigne”, l’orto romano dove si coltivavano frutta, verdure in quantità, cereali. Solo nei secoli successivi la malaria ha provocato lo spopolamento di parte della campagna, ma sulle zone più alte hanno continuano ad essere costruite ville suburbane quali luoghi di villeggiatura. La struttura del latifondo è rimasta inalterata fino ai nostri giorni così come è rimasto invariato l’uso agricolo.
La Riserva Naturale Tenuta dei Massimi si sviluppa a ovest delle ultime propaggini edificate di Roma nei quartieri Corviale, Borgata del Trullo e della Pisana. Il paesaggio dell’area protetta è scandito da dolci rilievi incisi dal reticolo idrografico del Fosso della Magliana.
Flora
Il mosaico vegetale della riserva è composto da aree forestali (il 18%), aree agricole (il 56 %) e arbusteti a macchia mediterranea. Tra le specie arboree di rilievo figura la pseudosughera (Quercus crenata), ibrido tra cerro e sughera, presente con alcuni esemplari di grandi dimensioni nella sughereta dei Massimi, gli unici oggi individuati in tutta l'area romana.
La sughereta della Pisana è il bosco più fitto ed esteso di tutta la città (40 ettari). Interessante anche il Bosco Somaini, trenta ettari di cerreta mista a sughere e macchia mediterranea nella quale compare anche il corbezzolo, che ricoprono alcuni tratti di campagna tra la Magliana e la Pisana, a cavallo della via Portuense. Il nome deriva dalla proprietà che fino alla fine degli anni '60 gestiva l'azienda agricola omonima. Il bosco è ricco di piccoli invasi e sorgenti.
Nella riserva, oltre il fosso della Magliana (affluente del Tevere), sono presenti raccolte d'acqua superficiale naturali ed artificiali di modesta estensione con vegetazione a canne (Phragmites australis e Typha sp.), salici e pioppi. Tra le specie floristiche, belle le fioriture del narciso tazzetta e del gladiolo.
Fauna
La fauna dell'area rispecchia quella tipica dei sistemi agricoli adiacenti: tra i roditori troviamo il topo selvatico; tra gli uccelli il barbagianni e il picchio rosso maggiore e tra i rapaci il gheppio ed il nibbio bruno . Nel Bosco Somaini è segnalato anche il tasso, mammifero di media taglia la cui presenza è nota nelle immediate vicinanze dell'area (Arrone, Castel di Guido, Litorale a nord di Roma) ma assai meno frequentemente nelle vicinanze della città. Alcuni indizi (impronte, escrementi, tane) provano la presenza di questo animale elusivo e difficile da osservare per il suo comportamento. Altri animali di notevole interesse, vista la posizione della riserva, sono istrice, volpe, moscardino, nibbio bruno , gruccione.
Le piccole zone umide della riserva offrono l'habitat a specie quali i rospi comune e smeraldino, la rana verde e la raganella italiana, tritoni crestati e punteggiati.
Informazioni
Location
Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.