La famiglia dei Santacroce possedeva diverse case tra il rione S. Angelo e il rione Regola già dal Quattrocento; tra queste anche il palazzo dove poi ebbe sede il Monte di Pietà.La ricchezza della famiglia si deve in gran parte al Cardinale Prospero Santacroce, che per primo introdusse in Italia dal Portogallo, dove era nunzio apostolico di Pio IV Medici (1559-1565), il tabacco, chiamato allora “erba santacroce”. Il palazzo dei Santacroceai Catinari fu fatto costruire tra il 1598 e il 1602 da Onofrio su progetto di Carlo Maderno. In una seconda fase, tra il 1630 e il 1640, furono realizzate probabilmente le facciate ad opera di Francesco Peparelli. La parte del palazzo verso il vicolo dei Catinari, compresa una piccola fontana nel giardino pensile, si deve invece all’architetto Alessio De Rossi (1616-1695). Le facciate, restaurate nell’Ottocento, presentano tre piani ed un ammezzato tra il primo e il secondo piano. Sulle facciate si aprono tre portoni; quello su piazza S.Carlo ai Catinari reca lo stemma dei Santacroce e degli Sforza Cesarini, imparentati con l’ultima rappresentante della famiglia Santacroce. Le finestre del primo piano e del terzo sono architravate, le altre modanate; tutte hanno delle decorazioni a festoni in stucco. Due balconi ad angolo si trovano al primo e al terzo piano.L’interno presenta due cortili, un tempo adorni di bassorilievi e statue ora disperse; nel cortile di fondo è una fontana del XVIII secolo formata da un arco inquadrato da pilastri sorretti da telamoni, al centro del quale è raffigurata Venere che nasce dalla conchiglia. Il Palazzo, per diversi anni ha ospitato l’Istituto Italo-Latino Americano (oggi in altra sede) e la scuola di perfezionamento in Studi Europei dipendente dalla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Roma.
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