L'attuale Palazzo Pichi Manfroni Lovatti è una copia dell'originale edificio di Gerolamo Pichi demolito nel 1881 per la realizzazione di Corso Vittorio Emanuele II.
L'antico palazzo era stato costruito alla fine del Quattrocento secondo un progetto di Leon Battista Alberti tra la via Papale, via del Paradiso e vicolo dei Bovari; in occasione dei lavori di ricostruzione, l'edificio fu arretrato di ben 16 metri e sopraelevato, fu realizzata una nuova facciata dall'ingegnere Ciriaco Salvatori, mentre furono salvate le facciate su via dei Bovari e via del Paradiso, con le finestre che recano ancora sull'architrave la scritta HIERONYMUS PICUS. Fu risparmiato anche il portale del Cinquecento con lo stemma dei Pichi, situato ora ai piedi dello scalone.
Numerosi i proprietari che si succedettero ai Pichi: i Manfroni nel Seicento, ancora proprietari nel 1748, come si legge sulla pianta del Nolli, i marchesi Paleotti, i Lovatti, la Banca Romana, che fece eseguire la ricostruzione del palazzo, i Maggiorani ed i Cecchini.
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