Palazzo Cesi-Armellini

A pochi passi dalla Basilica di San Pietro e oggi affacciato su via della Conciliazione, il palazzo fu costruito per il cardinale Francesco Armellini agli inizi del Cinquecento nel luogo in cui si trovava la casa del filosofo romano Seneca sull’antica via Cornelia. Nel 1527, il Palazzo venne invaso e saccheggiato dai Lanzichenecchi che si narra abbiano approfittato proprio di una sua finestra aperta per entrare a Roma. Nel 1565 venne acquistato da Angelo e Pier Donato Cesi che lo fecero ristrutturare dall’architetto Martino Longhi il Vecchio, trasformandolo in una sontuosa dimora rinascimentale in parte conservata fino ai nostri giorni. 

Nel 1600 qui abitò Federico Cesi, il fondatore dell’Accademia dei Lincei. Ma il palazzo è stato anche protagonista della storia più recente. Dal 1895 è la casa generalizia dei Padri e Fratelli Salvatoriani e, durante la Seconda guerra mondiale, il Padre Superiore Pancrazio Pfeiffer, emissario di fiducia di papa Pio XII, si adoperò per salvare la vita di molte persone, nascondendo nel palazzo politici, partigiani ed ebrei.

Dal cortile interno a forma di chiostro, che conserva tracce dell’antica pavimentazione della via Cornelia, un’ampia scalinata conduce al piano nobile e alla galleria, le cui volte sono dipinte con affreschi seicenteschi che raffigurano la storia di Re Salomone, ispirati a Pietro da Cortona. Suggestiva è anche la Biblioteca, con soffitto cinquecentesco in legno dipinto e pareti affrescate, che custodisce importanti documenti sulla storia dei Salvatoriani. La cappella principale è decorata con gli affreschi originali di Nicola Martinelli e Tommaso Laureti. Una seconda cappella ospita la tomba del fondatore della congregazione religiosa Francesco Jordan, al quale è dedicato anche un piccolo museo. Tra i gioielli del palazzo figura anche la terrazza con uno dei più bei panorami sulla Basilica di San Pietro e sulla città.