La struttura originaria di questo palazzo risale al Cinquecento, quando era proprietà dei Capponi, fiorentini trasferitisi a Roma nell’Ottocento: resti di essa si trovano nel cortile e tracce evidenti sono nelle finestre in travertino. Nel Seicento la proprietà passò ai bolognesi Casali, che lo fecero ristrutturare, lasciandovi a memoria il loro stemma. L’edificio attuale risale al 1840, quando la proprietà passò a Domenico Dall’Olio, che lo fece costruire a Virginio Vespignani, il quale inglobò l’antica struttura in una casa adiacente. Molto bello il pianterreno a bugnato dove aprono tre portali con elegante architrave e due finestre; la facciata sviluppa su due piani sovrastanti fasce marcapiano ed intervallati da un ammezzato. Le finestre del primo piano ripetono in forma ridotta nell’architrave il motivo delle mensole dei portali. Il palazzo fu acquistato alla fine dell’Ottocento dagli Antonelli, la famiglia del cardinale Giacomo, segretario di Stato di Pio IX.
Al pianterreno si conserva un tratto delle mura serviane eccezionalmente conservato e costituito da un bellissimo arco in conci di tufo, pertinente a una camera balistica forse per catapulte del I secolo a.C. Originalissima la cappella situata al secondo piano, costruita da Busiri Vici per la duchessa di Sassonia. Vi si conservano alcune opere pittoriche tra le quali una "Vergine Immacolata" attribuita a Luca Giordano.
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