Situato in Via delle Coppelle (“le cuppelle” le c.d. botti di vino), nell’area di Roma che dal XIII secolo in poi è denominata S. Eustacchio, Palazzo Baldassini venne costruito per incarico del giurista Melchiorre Baldassini da Antonio da San Gallo il giovane tra il 1515 e il 1518.
Di origini napoletane, uomo colto e di potere, lettore di diritto civile alla Sapienza, avvocato concistoriale e “avvocato dei poveri”, Baldassini nel 1512 prende parte ai lavori del V Concilio Lateranense con Papa Giulio II.
Il giurista, per la costruzione del suo Palazzo, indirizzò la sua scelta verso Antonio da San Gallo il Giovane, architetto che raccoglieva l’eredità del Bramante con un forte legame alla famiglia Farnese, e per le decorazioni pittoriche si rivolse alla cosiddetta Scuola di Raffaello costituita dai suoi allievi Perin del Vaga, Giovanni da Udine, Polidoro da Caravaggio e Maturino.
Da un punto di vista prettamente architettonico e dall’esame dei progetti emerge l’intento dell’architetto di ricreare la domus aristocratica romana dove il cortile (atrium) rappresenta il fulcro della casa. Altro elemento antico che si può facilmente osservare è il percorso assiale che, come nell’insula romana, attraversa tutto l’edificio partendo dalla strada, attraversando l’androne (vestibulum) ed il cortile (atrium) fino a giungere al giardino posteriore (viridarium).
Sul lato destro di questo si apre la scala attraverso la quale si accede alle sale nobili e di rappresentanza le cui finestre danno sulla facciata principale che prelude a quella di Palazzo Farnese, che verrà costruito qualche anno dopo proprio dal San Gallo.
La facciata in stile rinascimentale fiorentino presenta le finestre del piano terreno con davanzali mensolati e il portale con architrave retta da colonne. La strada sulla quale si affaccia è però troppo stretta per apprezzarne appieno le armoniose proporzioni. Il Palazzo è considerato uno dei migliori esempi di palazzi romani dell'inizio del XVI secolo.
Attualmente è sede dell’Istituto Luigi Sturzo.
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