A pochi passi dalla terrazza del Pincio, uno dei più suggestivi punti panoramici di Roma, si erge l’Obelisco Aureliano o di Antinoo, dal nome del giovane greco amato dall’imperatore Adriano, prematuramente annegato nel Nilo in circostanze mai chiarite.
Adriano deificò Antinoo e, nello stesso Egitto, furono eretti templi a lui dedicati e addirittura una città chiamata Antinopoli. A Roma gli fu dedicato un tempio, e l'obelisco era uno dei suoi ornamenti. I geroglifici che lo ricoprono furono scolpiti per ricordare la vita e la tragica vicenda del giovane.
Grande cultore di arte egizia, della quale aveva raccolto esempi notevoli nella sua villa di Tivoli, Adriano ne ordinò il trasporto a Roma.
Nel 300, l'obelisco fu trasportato nel Circo Variano, nei pressi nell'attuale basilica di Santa Croce in Gerusalemme per segnarne la spina e dove cadde, spezzandosi in tre tronconi. Nel 1589 venne qui rinvenuto, e per la prossimità con le Mura Aureliane, venne chiamato Aureliano.
Da quel momento passò per varie proprietà e fu trasportato in diversi luoghi: tra questi possiamo citare il cortile di Palazzo Barberini dove fu spostato nel 1633, senza però essere innalzato.
Nella seconda metà del '700 fu acquisito dal Vaticano dove fu fatto erigere da papa Clemente XIV nel cortile della Pigna.
Solo nell'agosto 1822, per ordine di papa Pio VII, nell'ambito dei lavori per la completa riorganizzazione dell'area del Pincio e della passeggiata pubblica condotti da Giuseppe Valadier, raggiunse la definitiva collocazione in viale dell'Obelisco.
Scolpito nel granito rosa, l’Obelisco di Antinoo è alto oltre 9 metri; con il basamento e la stella sulla cima raggiunge i 17,26 metri.
Terrazza e Passeggiata del Pincio
Villa Borghese
Obelisco Agonale
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