Il Mitreo fu scoperto casualmente nel 1934 sotto la Chiesa di Santa Prisca dai Padri Agostiniani; per costruirlo furono utilizzate le mura di due edifici: uno risalente alla fine del I secolo d.C. e un altro, databile al II secolo, caratterizzato da due navate, su cui venne in seguito edificata la chiesa.
Il mitreo, databile al III secolo d.C., consiste in un ambiente principale a pianta rettangolare allungata dove si svolgeva il banchetto rituale durante il quale gli adepti entravano in comunione con il dio. Questo ambiente è preceduto da due nicchie con le rappresentazioni di Cautes e Cautopates, i due geni mitraici che simboleggiavano l’alba e il tramonto. Oggi rimane solo la scultura in marmo di Cautes, con la fiaccola alzata.
Nella parete di fondo vi è una grande nicchia al cui interno è posta la statua raffigurante Mitra che uccide un toro e il dio Saturno sdraiato costruito con frammenti di anfore ricoperti di stucco dorato Un’iscrizione indica che il mitreo era già in uso nel 202 d.C. Le pareti laterali sono affrescate con la raffigurazione della processione sacra degli addetti al culto recanti offerte liturgiche; nella parete di fondo della stanza centrale vi è un’altra nicchia decorata con sette cerchi concentrici che rappresentano la sfera planetaria.
Il mitreo fu distrutto intorno al 400 d.C. in maniera violenta, probabilmente ad opera dei cristiani prima della costruzione della Chiesa di Santa Prisca.
Foto: Sovrintendenza Speciale di Roma
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