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Il Babuino

Il Babuino - Le statue parlanti

Nella Roma dei Papi, a partire dal XVI secolo, il dissenso verso il potere costituito e le classi dominanti inizia a manifestarsi con l’affissione di cartelli con epigrammi satirici anonimi, posti di notte su alcune statue romane del centro storico, in modo da poter essere letti dai passanti il mattino seguente. Diventando originali portavoce delle denunce del popolo romano, queste sculture, di epoca diversa, si guadagnarono il nome di “statue parlanti” e costituivano il "congresso degli arguti". Spesso, tra di loro, le statue, poi battezzate con nomi curiosi come Marforio, il Facchino, l’Abate Luigi, Madama Lucrezia, il Pasquino e il Babuino, si rimandavano pungenti motteggi, da una parte all’altra della città.

Tra queste, il Babuino è una statua raffigurante un sileno sdraiato, che per la sua bruttezza fu ribattezzato dal popolo “Babuino” perché ricordava appunto una scimmia. La statua del Sileno - antica, ma con testa non pertinente - è stata identificata anche con il dio sabino Sanco Fidio Semicapro.

Il Babuino divenne così diffuso da far cambiare anche il nome alla strada in cui si trova, che aperta da papa Clemente VII Medici (1523-1534) era, in suo onore, chiamata via Clementina.

La statua faceva parte di una fontana realizzata nel 1576 e originariamente addossata alla facciata principale di Palazzo Grandi.

La fontana era costituita da una vasca di epoca romana in granito grigio - entro cui versava l’acqua una semplice cannella - sulla quale era collocata una statua a grandezza naturale in tufo scolpito raffigurante un Sileno disteso su una scogliera.

Si trattava di una fontana semipubblica fatta costruire dal papa, in cambio di alcune misure d’acqua dell’Acquedotto Vergine concesse al proprietario del palazzo, Alessandro Grandi.

Nel 1738, durante alcuni importanti lavori di restauro al palazzo, la statua fu spostata sulla sinistra dell’edificio, nel frattempo divenuto di proprietà dei Boncompagni-Ludovisi, e inserita in una nicchia a bugnato rustico delimitata da due lesene e da un architrave decorato da due delfini in travertino.

Nel 1877, la fontana fu smontata e il sileno collocato nel cortile interno del palazzo, divenuto proprietà dei Cerasi. La vasca invece andò a sostituire quella dell’abbeveratoio di via Flaminia, davanti alla fontana di Giulio III (1550-1555).

Nel 1957, infine, dopo molte insistenze da parte dei cittadini, la statua del Babuino e la vasca vennero riunite e utilizzate come fontana. La nuova posizione, poco lontana da quella originaria, la vede oggi addossata al muro del Museo atelier Canova Tadolini, di fianco alla facciata della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci al Babuino.

Per la sua popolarità, la statua parlante del Babuino divenne arrivò addirittura a competere con la più famosa statua di Pasquino, tanto che le sue invettive vennero chiamate anche “babuinate”.

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Indirizzo 
POINT (12.478937 41.90845)
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Sito web: 
www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_medioevale_e_moderna/fontane/fontana_del_babuino
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Location

Il Babuino, Via del Babuino
Via del Babuino
41° 54' 30.42" N, 12° 28' 44.1732" E

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