La fontana, originariamente in Via di Panico (n. civ. 62), da circa sessant’anni adorna la facciata del convento annesso alla chiesa di San Salvatore in Lauro.
È costituita da una nicchia riproducente una grotta, inquadrata da due pilastrini architravati.
Al centro fuoriesce una testa di leone in marmo bianco dalla cui bocca sgorga l’acqua che si raccoglie nella sottostante vaschetta marmorea.
Al di sopra si trova un lapide in distici latini, datata 1579, nella quale si paragona al lupo del Campo Marzio, più mansueto di un agnello, il leone, più mite di un capretto e dalla cui bocca esce la limpida acqua vergine. Entrambi gli animali sono resi mansueti dal pio drago, ossia da Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), regnante in quel periodo, il cui stemma una volta compariva al di sopra dell’epigrafe.
Per quanto riguarda il lupo "del Campo Marzio" si fa riferimento ad un’altra epigrafe, datata 1578, un tempo collocata sopra una fontanina raffigurante un lupo, oggi perduta, situata appunto in Campo Marzio, in Via della Lupa. Attualmente questa epigrafe si trova all’interno di un palazzo al n. 7 di Via dei Prefetti.
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