Al centro di piazza Mincio, nel cuore del quartiere che da lui prende il nome, l’architetto Gino Coppedè realizzò nel 1924 una fontana ornata da 12 rane, in perfetta sintonia con lo stile eclettico, le suggestioni floreali e le atmosfere magiche dei palazzi circostanti.
Restaurata a ottobre 2020, la fontana ha alla base una vasca rotonda, chiamata comunemente “il laghetto”, sollevata dal livello stradale da un solo basso scalino. Un possente pilastro circolare sorregge il catino superiore, decorato alla base da quattro mascheroni e sul bordo da otto rane, ciascuna delle quali versa un sottile getto d’acqua in direzione dello zampillo centrale. Intorno al pilastro, quattro coppie di figure maschili, con i capelli mossi dal vento e reti da pescatore fra le mani, soffiano spruzzi d’acqua e sorreggono grandi vasche a forma di conchiglia, dentro cui una rana versa acqua dalle narici.
Completano l’elaborata decorazione della fontana altre quattro grandi conchiglie, poste tra i gruppi scultorei, e api di berniniana memoria: se infatti le rane superiori possono essere considerate un omaggio alle tartarughe aggiunte probabilmente da Bernini alla fontana di piazza Mattei, le gigantesche api sono un richiamo immediato alla fontana in piazza Barberini.
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