Al centro di una piccola piazza in cui confluiscono quattro viali alberati, la fontana venne realizzata tra il 1790 ed il 1791 per sostituire la precedente fontana del Mascherone o della Vela, distrutta durante i lavori di trasformazione del parco. A volerla fu Marcantonio IV Borghese, il più munifico mecenate della Roma del Settecento, che si era impegnato a rendere la villa voluta dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese un grande giardino alla moda.
All’opera parteciparono più artisti. La progettazione si deve a Cristoforo Unterperger, un pittore di origine tirolese tenuto in grande considerazione anche dal Papa Pio VI Braschi e impegnato a lavorare sia per il Vaticano sia per l’aristocrazia romana. A curarne la realizzazione fu invece Vincenzo Pacetti, restauratore e scultore di fiducia di Marcantonio. Si racconta che l’ispirazione del tema dei cavalli marini provenisse da un cammeo antico che lo scultore avrebbe ricevuto in dono dal principe. Alla sculture dei cavalli lavorarono anche Luigi Salimei e Antonio Isopi, mentre la vasca venne realizzata da Giovanni Antonio Bertè.
All’interno di una vasca circolare scavata nel terreno, affiorano dall’acqua quattro cavalli marini, con le zampe sollevate e i corpi a forma di pesce. I cavalli sorreggono con le teste e con le code una seconda vasca, più piccola, sormontata da un doppio calice finemente decorato con foglie d’acanto. Altri getti d’acqua zampillano tra le zampe dei cavalli e tra le loro code.
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