La città giardino Aniene, oggi parte del quartiere di Montesacro, si trova nella zona Nord-Est di Roma, su un’altura lungo la via Nomentana, in prossimità della confluenza del fiume Aniene con il Tevere.
La collina, situata a 50 metri sopra il livello del mare, è caratterizzata da rocce sedimentarie, soprattutto di tipo alluvionale, dovute ai depositi fluviali.
Nel 1919 viene istituita la “Cooperativa Città Giardino Aniene”, fusione dell’Unione Edilizia Nazionale e dell’Istituto Case Popolari, con il compito di definire il quadro d’intervento per un quartiere destinato alla classe medio borghese dei dipendenti dei Ministeri e delle Ferrovie dello Stato.
Nel 1924, dopo che nel 1923 la gestione del progetto era passata nelle mani dell’Istituto per la Case Popolari, nasce la Città-Giardino Aniene, il cui impianto urbanistico era stato definito da Gustavo Giovannoni, ingegnere, architetto e urbanista romano.
Il progetto è senz’altro influenzato dalle riflessioni di Ebenezer Howard sulle garden cities, ed è strutturato secondo due elementi principali:
- il primo, un sistema di servizi per i cittadini (inizialmente previsti sull’asse Ponte Tazio - Corso Sempione - Piazza Sempione) come scuola, chiesa, cinema-teatro, ufficio postale, negozi e un “quartiere degli sport” (non realizzato);
- il secondo, il grande parco pubblico tipico della garden citiesd’oltremanica (oggi inglobato nella Riserva Naturale dell’Aniene).
Il tessuto insediativo è caratterizzato da bassa densità e dalla tipologia edilizia dei villini con giardino di pertinenza. Nel rispetto della morfologia del territorio, il disegno a terra dell’impianto stradale è contraddistinto da tracciati prevalentemente curvilinei, irregolari, quasi mai perpendicolari tra loro.
Come nel quartiere della Garbatella, lo stile architettonico prevalente è il “barocchetto”, che consiste nella rielaborazione di elementi dell’architettura minore romana tra il ‘500 ed il ‘700.
Gustavo Giovannoni interviene direttamente nella progettazione del Ponte Tazio e della Chiesa dei Santi Angeli Custodi in Piazza Sempione; la sistemazione della piazza, con i porticati che la cingono fino alla chiesa e l’edificio di ingresso, sono opera di Innocenzo Sabbatini.
Nella sua impostazione originale, la Città-Giardino ha resistito per circa trent’anni. Intorno agli anni ’50, con la grande espansione edilizia e la costruzione del Grande Raccordo Anulare, all’immagine di una piccola città giardino «è sostituita quella, più densa e compatta, di un quartiere prevalentemente costituito di palazzine»
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