Quando nel XIII secolo, i frati dell'Ordine dei predicatori, comunemente chiamati frati domenicani, si insediarono nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, oltre all'ampliamento della chiesa, fecero costruire anche alcuni edifici dove alloggiare e vivere in clausura e un chiostro a carattere cosmatesco sul fianco sinistro della stessa chiesa.
Tra il 1559 e il 1569 il Generale dell'Ordine Domenicano Vincenzo Giustiniani incaricò Guidetto Guidetti di progettare e dirigere la riedificazione del chiostro duecentesco.
Il chiostro perse la sua decorazione quattrocentesca, che il Cardinale Giovanni Torquemada volle far dipingere probabilmente con scene bibliche tratte delle sue "Meditationes", e venne sostituita dai Misteri del Rosario e da Scene della vita di San Tommaso d'Aquino, di stile manieristico-barocco.
Francesco Nappi, Giovanni Battista Ruggeri, Cesare Torelli, Giovanni Valesio, Giuseppe Puglia e altri artisti ignoti realizzarono gli affreschi delle arcate del chiostro, su commissione del vescovo Andrea Fernandez de Cordoba nei primi anni del Seicento.
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