La chiesa di Santa Maria della neve (ad nives) è situata in via del Colosseo, all'incrocio con via del Cardello.
È oscura l'origine di questa chiesa. Secondo l'Armellini (op. cit. p. 142) la chiesa è menzionata già nel XII secolo, fu chiesa parrocchiale e poi divenne semplice beneficio ecclesiastico di proprietà del cardinale di San Pietro in Vincoli. Altrettanto oscuro è il nome: la chiesa è conosciuta sia col nome di Sant'Andrea de Tabernula che con quello di Sant'Andrea de Portugallo.
Sull'origine della chiesa e del nome l'Armellini scrive:
L’origine della oscura denominazione della chiesa si vuol dedurre ragionevolmente da quella ricordata dal Varrone ad busta gallica. Ai tempi d’Innocenzo III ancora quel luogo si chiamava in Gallicis: nel medioevo si appellava eziandio de arcu aureo (arco de' pantani) denominazione estesa alle rovine del foro d' Augusto e di Domiziano: ebbe congiunto un monastero, e la troviamo fra quelle che riceveano nel secolo XII il beneficio semplice del presbiterio.
(Armellini, op. cit., p. 142)
Nel 1607 l'edificio fu concesso all'Università dei Rigattieri, i quali lo riedificarono a loro spese. Incerto è l'architetto che riedificò la chiesa in stile barocco: forse fu Francesco Fontana. Dopo la Rivoluzione francese la chiesa fu affidata alla confraternita di Santa Maria della Neve: è in quest'epoca che la chiesa cambia nome ed assume quello attuale.
L'interno si presenta a navata unica, con tre altari e pitture del XVII secolo: sull'altare di destra il Battesimo di Gesù; sull'altare maggiore, l'Assunzione; su quello di sinistra, San Francesco e Santa Chiara.
Oggi la chiesa è un luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria ai Monti, ed è luogo di preghiera dalla Comunità di Sant'Egidio.
Informazioni
Per gli orari delle messe e le modalità di visita rivolgersi direttamente alla chiesa di Santa Maria ai Monti
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