La chiesa sorge nel Rione Campitelli, nei pressi del Foro Romano e ai piedi della Rupe Tarpea e deve l’origine del nome al fatto che, nel 1385, un nobile condannato pagò due fiorini per far collocare in questo luogo un’immagine della Vergine Maria, al fine di consolare i condannati a morte, le cui condanne erano eseguite sulla vicina Rupe Tarpea. Edificata nel 1470, fu poi ricostruita tra il 1583 e il 1606 su disegno di Martino Longhi il Vecchio.
La facciata di travertino, che si innalza su un'ampia scalinata moderna, è a due ordini: quello inferiore, ripartito da lesene corinzie in cinque campate, e con tre portali, è opera del Longhi; quello superiore, completata nel 1827 da Pasquale Belli nello stesso stile, è a tre campate e si raccorda all'attico del primo ordine, sul quale si trovano statue dei profeti Isaia, Zaccaria, Ezechiele e Geremia. L'interno è a tre navate divise da pilastri ed ha tre absidi e cinque cappelle per lato.
Tra le opere principali conservate ricordiamo gli affreschi della Passione di Taddeo Zuccari del 1556; una Vergine con Bambino di Livio Agresti del 1575; un’icona di Maria del XIII secolo; l’altare medievale con un affresco della Madonna della Consolazione; un rilievo marmoreo del matrimonio mistico di Santa Caterina da Raffaello da Montelupo del 1530; Adorazione dei Magi e Adorazione dei Pastori di Giovanni Baglione del XVII secolo.
Foto: sito ufficiale della Chiesa di Santa Maria della Consolazione al Foro Romano
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