Catacombe di San Callisto

Le Catacombe di San Callisto rappresentano il nucleo cimiteriale più antico e meglio conservato della Via Appia; il complesso deve il nome al papa martire San Callisto (217-222), che, prima del suo pontificato, fu preposto dal papa Zefirino (199-217) all’amministrazione del cimitero, considerato luogo di sepoltura ufficiale della Chiesa di Roma.

Il complesso, dove sono sepolti numerosi pontefici e martiri, consta di aree sopratterra e una serie di ipogei, databili già alla fine del II sec. d.C., che, collegati tra loro, formano un intreccio di gallerie su diversi livelli che si estende per circa 20 km.

Prima di entrare nel nucleo sotterraneo della catacomba, in superficie si ammirano le due basilichette con tre absidi dette “Tricore”. 

La Cripta dei Papi è tra le aree più antiche e importanti di San Callisto, scoperta nel 1854 da Giovanni Battista de Rossi; l’archeologo la definì “il piccolo Vaticano”, poiché vi sono sepolti 9 papi e 8 vescovi del III secolo. Al suo interno sono custodite 5 lapidi originali, pur se frammentarie, di altrettanti pontefici.   

Da uno stretto passaggio si accede alla Cripta di Santa Cecilia, nobile martirizzata intorno al 230 d.C., le cui spoglie rimasero fino all’821 all’interno di un grande sarcofago, tuttora presente nella catacomba, per essere poi traslate nella basilica a lei dedicata nel Rione Trastevere. Nella cripta si ammirano una statua della santa, copia dell’opera di Stefano Maderno, i resti di alcune pitture e numerose iscrizioni, tra cui quella di Settimio Frontone, in lingua greca, datata al III secolo.

Dopo aver superato una serie di gallerie, si arriva ai cosiddetti “Cubicoli dei Sacramenti”, cinque piccoli ambienti in cui si conservano preziosi affreschi, tra i più antichi delle catacombe, che raffigurano i sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia. 

Tra le altre regioni catacombali di rilievo si citano: quella di papa San Cornelio (251-253) nelle cripte di Lucina; di papa San Milziade (311-314), con alcune lapidi suggestive, come la fenice circondata da raggi e aureolata e la lapide di Irene, la cripta del Refrigerio e il cubicolo delle 4 Stagioni; la regione dei due papi San Gaio (283-296), dalla cripta di dimensioni estremamente ampie, e Sant'Eusebio (309), in cui si trova la grande lastra marmorea moderna su cui è inciso il carme composto da papa Damaso in onore del papa martire.