Un casale immerso nel verde, costruito inglobando al suo interno un antico monumento romano, un imponente arco quadrifronte del IV secolo d.C. Siamo alle porte di Roma, lungo l’antica via Flaminia, nel luogo dove si sarebbe accampato l’imperatore Costantino con le sue truppe prima di sconfiggere Massenzio a Ponte Milvio. Proprio qui, narrano le fonti cristiane, la sera prima della battaglia Costantino avrebbe avuto la visione di una croce nel cielo stellato, con una scritta in greco resa in latino nel celebre “in hoc signo vinces”. A vittoria avvenuta, il Senato romano avrebbe dedicato al nuovo imperatore, oltre all’arco bifronte accanto al Colosseo, anche un secondo monumento onorario nel Suburbium, a ricordo della visione che aveva guidato Costantino al trionfo.
L’arco subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni: già nel Medioevo le sue arcate furono chiuse e al suo interno fu realizzata una chiesa forse dedicata a San Nicola. Venne poi trasformato nella torre di un borgo fortificato prima di perdere ogni funzione difensiva e di diventare, sul finire del Cinquecento, un casale rustico con botteghe. Nel 1567 fu restaurato in parte dallo speziale (aromatarius) milanese Costantino Petrasanta, poi, tra il 1742 e il 1788, fu adattato a stazione di posta. Quando Pio VI soppresse il servizio postale lungo il tratto suburbano della via Flaminia, tornò infine a essere un semplice casale. Il nome con cui è conosciuto oggi risale al XV secolo, quando il borgo fortificato venne distrutto durante le lotte tra gli Orsini e i Sacrofanesi: l’arco e le circostanti rovine da allora furono così chiamati Malborghetto o Borghettaccio.
Acquistato dallo Stato italiano, il casale ospita dal 1989 un piccolo e interessante museo in cui sono esposti i materiali provenienti dagli scavi fatti nell’area di Malborghetto e lungo la via Flaminia.
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L'ingresso è gratuito senza prenotazione.
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ss-abap-rm.malborghetto@cultura.gov.it
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