Casa Pasolini

Pier Paolo Pasolini arriva a Roma insieme alla madre Susanna il 28 gennaio 1950, dopo essersi lasciato alle spalle un processo per atti osceni, la destituzione dall’insegnamento nelle scuole pubbliche e l’espulsione dal Partito comunista. Dopo un breve soggiorno nel Ghetto, con la madre e il padre che nel frattempo li ha raggiunti si trasferisce in una borgata “tutta calce e polverone” alla periferia della città, vicino al carcere di Rebibbia: un mondo che ispirerà per diversi anni la sua creazione letteraria e cinematografica.

Rimane in questo spicchio di città dal 1951 al 1954: mentre insegna in una scuola privata di Ciampino, tra le mura del piccolo appartamento (due camere, un bagno e una cucina) al primo piano di una bassa palazzina di via Giovanni Tagliere inizia a scrivere il suo primo romanzo, Ragazzi di vita, e la raccolta di poesie Le ceneri di Gramsci. Acquistato nel 2022 dal produttore cinematografico e televisivo Pietro Valsecchi e poi donato allo Stato, l’appartamento è stato oggetto di un importante progetto di valorizzazione promosso dalla Direzione generale Musei e dall’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo - Direzione Musei nazionali della città di Roma, con il restauro delle finiture originarie e degli arredi e l’avvio di una biblioteca tematica destinata a crescere progressivamente.

Aperta al pubblico come casa museo (con ingresso gratuito) in occasione del cinquantesimo anniversario della tragica scomparsa del poeta e regista friulano (2 novembre 1975), Casa Pasolini è oggi un presidio culturale di e per la periferia, oltre che uno spazio di valorizzazione della creatività. La programmazione coinvolge il Municipio IV e il comitato Passo Civico, con visite didattiche, iniziative culturali e attività pensate in dialogo con il territorio. Le prenotazioni sono disponibili sull’app Musei Italiani.

Foto Direzione Musei statali della città di Roma - Ministero della Cultura