Fondata nel secolo VII sopra i resti di un tempio, probabilmente dedicato a Minerva Calcidica, la Basilica di Santa Maria sopra Minerva fu riedificata in forme gotiche nel XIII secolo.
Nel Rinascimento fu risistemata la facciata e furono effettuati sostanziali lavori interni. Sul lato destro della facciata, si trovano alcune lapidi che ricordano le inondazioni del Tevere dal 1598 al 1870.
L'interno è diviso in tre navate, con volte a crociera poggiate su pilastri, il cui rivestimento marmoreo e l'ornamentazione pittorica si devono al restauro effettuato nel 1850, che ha privato il monumento del suo aspetto originario.
Nel transetto destro, si trova la Cappella Carafa con ricca decorazione ad affresco, opera di Filippino Lippi (1488-93), che culmina sopra l’altare con l’Annunciazione, in cui è ritratto anche il committente della cappella, Cardinale Oliviero Carafa. Nel presbiterio, è posta la statua di Cristo risorto, opera di Michelangelo; nel coro, sono conservati i monumenti funebri, a forma di arco trionfale, di Clemente VII e di Leone X di Antonio da Sangallo.
Nella chiesa sono sepolti anche Santa Caterina da Siena e il grande pittore domenicano Beato Angelico, la cui lastra tombale fu realizzata da Isaia da Pisa (1455).
La piazza della Minerva è ornata al centro da un obelisco egizio del secolo VI a.C., proveniente dal vicino Iseo Campense, per il quale il Bernini ideò il grazioso basamento con l'elefantino, chiamato il "Pulcino della Minerva" per le sue dimensioni. L'opera fu eseguita da Ercole Ferrata (1667).
Piazza della Minerva
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