Antica Cartotecnica

Penne stilografiche rare o di uso quotidiano, prodotti di pregiata pelletteria, strumenti di una volta come antiche squadre e tecnigrafi di legno, bottiglie di inchiostro tutte diverse tra loro, vecchie matite accuratamente conservate nelle loro scatole, penne d’altri tempi, tamponi asciuga inchiostro e le immancabili macchine da scrivere di ogni epoca arricchiscono le pareti e le vetrine dell’Antica Cartotecnica raccontando una vera passione.

Negli anni ’30 Elisa Berti, nonna dell’attuale proprietario Alessandro Billi, lavorava come impiegata alla SACE Cartoleria Esperia, magazzino di cancelleria che riforniva ministeri, uffici pubblici e scuole. Nei tempi in cui la tecnologia digitale era solo fantascienza, il profumo della carta e dell’inchiostro regnava sovrano. Quando il vecchio proprietario dovette cedere l’attività, Elisa la rilevò con il nome di Cartotecnica Commerciale, insieme ad altri due dipendenti, per poi tenerne una parte soltanto per sé. I figli, Paola e Giovanni, iniziarono ad affiancarla negli anni ’50, focalizzando l’attività sugli strumenti di scrittura. La dedizione e l’esperienza della famiglia erano già allora apprezzate da professionisti ed artisti, come Eduardo De Filippo e Renato Rascel, che sceglievano nel negozio il loro necessaire calligrafico con la certezza di trovare la carta più raffinata e le migliori penne.

Dagli anni ‘90 il punto vendita è nelle mani di Alessandro, che fin da bambino trascorreva i pomeriggi in questa magica atmosfera di carta, penne e matite, ancora oggi conservata intatta nel suo negozio. La conoscenza minuziosa ed appassionata lo porta ad offrire ai suoi clienti esclusivi prodotti di nicchia, come borse e taccuini a marchio Antica Cartotecnica, interamente made in Italy, anche con design personalizzato su commissione.

Ma ciò che rende assolutamente unica nel suo genere l’Antica Cartotecnica è la ricerca di pezzi da collezione, articoli introvabili in grado di far perdere la testa ad estimatori di tutto il mondo che, con l’e-commerce, hanno la possibilità di affacciarsi in questo piccolo museo.

Alessandro ci mette davvero il cuore, tanto che ogni volta per lui separarsi da queste rarità è quasi una sofferenza e cerca di affidarli solo a chi è nutrito da vera passione.