Angelo Feroci

Fu all’inizio del Novecento che Angelo Feroci aprì, nel rione Sant’Eustachio, la sua rivendita di carne. Il negozio, rivestito di marmo di carrara, esponeva prelibatezze di macelleria conservate su un basamento in massello di marmo grigio abbellito da semicolonne, che ancora oggi caratterizzano il locale, quasi come un altare di culto pagano. 

Nell’Esposizione Internazionale di Londra del 1924 ad Angelo Feroci venne conferita la medaglia d’oro per “Carne macellata di finissima qualità”.  Angelo aveva due figlie femmine, mentre sua sorella Anna aveva due maschi; essendo allora un’attività che richiedeva anche una certa possenza, la gestione venne ereditata da Aldo Polzella, figlio di Anna, fin da bambino impegnato nel negozio di famiglia. 

Dal 1977 fu poi suo figlio Mario a raccogliere il testimone ed ancora oggi lo si può trovare nella storica bottega, insieme ai suoi cinque figli, intento a conservare inviolata l’arte della macelleria. Mario racconta che sin dai suoi esordi, seguendo le orme del padre, si recava di persona a scegliere le carni migliori al mattatoio di Testaccio, per imparare a riconoscerle attraverso l’indispensabile esperienza quotidiana. 

All’epoca c’era un gran numero di macellerie nello stesso rione, ma la qualità superiore offerta da Feroci fece sì che la clientela non avesse dubbi, puntando da subito, non a caso, sulla macelleria più rinomata di Roma.

Oggi sono i figli Massimo, Stefano ed Alessio a seguire le richieste dei clienti al banco, mentre Alberto e Roberto, gelosi custodi dei segreti culinari di mamma Lucia, si occupano delle succulente preparazioni che vanno dai galletti ripieni di verdure agli involtini e polpettoni di ogni tipo, con farciture che spaziano dai carciofi alle melanzane, dallo speck alle castagne. Chiaramente non possono mancare i piatti della tradizione romana, così come le ricette Kosher e Halal per venire incontro a tutte le esigenze alimentari e religiose.

Feroci perpetua una tradizione familiare che continua a garantire un gusto impareggiabile, precluso solo a chi non cede alle tentazioni della carne.