Il progetto dell'Accademia Belgica a Roma vide la luce nel 1930, in occasione del matrimonio della principessa Marie-José con il principe Umberto di Savoia. Molte nazioni, con il sostegno del governo italiano, erano già rappresentate a Roma attraverso un'istituzione scientifica e culturale. Il Belgio vedeva tutta l'importanza di un'ambasciata intellettuale e artistica in Italia, che fosse destinata da una parte a incoraggiare le relazioni tra l'Italia e il Belgio, dall'altra a offrire accoglienza ai ricercatori e artisti belgi che venivano a Roma. L'Academia Belgica avrebbe accolto, nello stesso tempo, l'Istituto storico belga di Roma (ISBR) – fondato nel 1902 – e la Fondazione nazionale Principessa Marie-José (FPMJ) appena creata. L'Academia Belgica fu inaugurata nel 1939 nella sua sede attuale, opera degli architetti Gino Cipriani e Jean Hendrickx, in un'elegante zona ai margini del parco di Villa Borghese, che accoglieva già gli istituti olandese, rumeno e, più tardi, quello egiziano, danese e svedese. Fin dall'inizio ella ha permesso, di concerto con l'ISBR e con la FPMJ, a molte generazioni di artisti e di studiosi di perfezionare la loro formazione a Roma e di contribuire, attraverso le numerose pubblicazioni, al progresso delle arti e delle scienze storiche e filologiche. Grazie ai suoi direttori, l'Academia ha anche preso parte alla ricerca archeologica, attraverso gli scavi condotti ad Alba Fucens, in Abruzzo, e Ordona in Puglia.
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