




Le Armerie Superiori del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo ospitano l’irresistibile mostra-performance dedicata agli effervescenti anni Sessanta, a cura di Stefano Dominella e Guillermo Mariotto con le scenografie di Virginia Vianello.
The Sweet Sixties. Narrazioni di Moda è un viaggio temporale nell’epoca che ha segnato in modo indelebile lo stile di vita, lasciando al mondo della moda un’eredità straordinaria di ispirazioni da cui attingere.
Una rivoluzione culturale e sociale che ha origini nella “Swinging London”, come il Time definì la capitale britannica nel 1966, creando icone e reimmaginando lo stile di un’intera generazione al ritmo dei Beatles: abiti, scarpe e accessori che brillano nelle vetrine coloratissime di Carnaby Street, tra cui le minigonne di Mary Quant, o nell’elegante King's Road, come le sensuali creazioni di Ossie Clark, mentre impazzano collant e capelli a caschetto. L’Italia è piacevolmente travolta dal geniale Elio Fiorucci, che crea e lancia sul mercato l’idea di uno stile di vita fatto di jeans e deliziose t-shirt con angioletti e cuoricini, dando vita ad una vera e propria subcultura internazionale tra giri in Vespa e Lambretta e notti a ballare nei club.
Il percorso espositivo si snoda in cinque sale e cinquanta look, che raccontano l’atmosfera di un’età leggera e sognante, attraverso contaminazioni visive e upcycling che combinano abiti storici con capi e accessori recuperati nei mercatini e nei negozi vintage.
Nella prima sala, Carnaby Street, due look di Guillermo Mariotto dominano il centro dell’ambiente, accompagnati da passanti abbigliate come giovani donne durante una giornata di shopping nelle boutique cult di Londra. Il secondo capitolo riflette sulle libere associazioni, tra stampe naturalistiche e rigogliose, come il plumage coloratissimo del “giardiniere della moda” Ken Scott e i richiami pop del denim e degli angioletti di Fiorucci.
La terza sala rievoca le atmosfere lunari di Courrèges, Pierre Cardin, Paco Rabanne e Valentino Garavani, riscoperte sotto forma di metallo, pvc e cappelli a mo’ di casco. Si prosegue con il glamour della quarta sala: tinte audaci, colori, ricami e paillettes delle meravigliose creazioni con cui l’alta moda vestiva i borghesi per le grandi occasioni, ricordate con una selezione di abiti d’archivio tra cui quelli della Sartoria Battilocchi, Jole Veneziani, Gattinoni, Lancetti, Mila Schön e Carosa.
Infine, nella Sala Optical dominano le intriganti geometrie del bianco e nero, i due colori-non colori per antonomasia, per poi concludere il percorso con la celebrazione dell’arte attraverso il testamento creativo di Giuseppe Capogrossi e l’operato dei Pittori maledetti di Roma, ricordando la straordinaria potenza evocativa e le infinite possibilità della moda.
Foto di copertina: The Sweet Sixties, Sala Optical
Informazioni
Dal 27 marzo al 21 maggio 2023
da martedì a domenica, ore 9.00–19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Chiuso il lunedì
