
L’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretti da Antonio Pappano, presentano il capolavoro di Strauss Elektra, opera in un atto su libretto di Hugo von Hofmannsthal, tratta dall’omonima tragedia di Sofocle.
L’opera, rappresentata per la prima volta a Dresda nel 1909, ha per protagonista Elettra, il cui padre Agamennone, re di Micene, è stato ucciso dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto per usurparne il trono. Elettra appare legata al padre e al fratello Oreste - tornato a Micene su ordine del dio Apollo per vendicare anch’egli la morte del padre - da un affetto che mostra aspetti morbosi, nonché dalla ricerca ossessiva e quasi patologica della vendetta.
Aspetto quest’ultimo che evidenzia, nell’opera di Strauss, l’influsso della psicanalisi e delle teorie freudiane, allora molto in voga.
Dal punto di vista stilistico, l’opera appartiene al periodo espressionista, caratterizzato da dissonanze e sonorità parossistiche, che tendono a prevalere sulle voci a cui è affidato un canto principalmente declamatorio.
Tra i principali interpreti, ricordiamo: il soprano Ausrine Stundyte (Elettra), il soprano Elisabet Strid (Crisotemide), il mezzosoprano Petra Lang (Clitemnestra), il tenore Neal Cooper (Egisto), il baritono Kostas Smoriginas (Oreste), il basso Nicolò Donini (il precettore di Oreste), il contralto Ariana Lucas (la prima ancella).
Foto: sito ufficiale dell'Auditorium Parco della Musica
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