
Un’indagine sui mutamenti in corso nel mondo dell’architettura e degli strumenti necessari per produrla, rappresentarla, comunicarla, un riflesso dell’evoluzione della nostra società. Ideata e curata da Pippo Ciorra per il dipartimento di Architettura e Design contemporaneo del MAXXI, la mostra accompagna i visitatori in un viaggio tra XX e XXI secolo, per raccontare come il disegno, un tempo strumento principe dell’architettura per rappresentare e definire lo spazio, sia stato affiancato e talvolta sostituito a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso da nuovi linguaggi e strumenti, tra simulazioni digitali, collage, video, pratiche mutuate dall’arte, esercizi di attivismo politico e forme di partecipazione “hands-on” che plasmano gli spazi in cui viviamo.
Il disegno si diluisce così oggi in mille forme diverse, presentate nelle sezioni della mostra attraverso le opere di autori significativi provenienti in parte dalle collezioni del Museo. Le nuove tecnologie digitali sostituiscono spesso il disegno all’inizio del processo progettuale, mentre istallazioni, performance e altre pratiche creative aiutano il lavoro degli architetti che intendono difendere la natura artistica del progetto architettonico. L’impegno diretto nelle vite degli spazi, la collaborazione diretta con le comunità sono invece lo strumento preferito di chi crede al valore politico dell’architettura. Nel dominio del digitale, però, il disegno non solo resiste ma diviene custode di un’eredità ideologica e artistica: il racconto della mostra si chiude proprio con le opere di autori che difendono con ostinazione lo spazio tradizionale, tecnico ed espressivo del disegno con una vera e propria dichiarazione di metodo.
Foto ® Vincenzo Labellarte courtesy Fondazione MAXXI
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