Michele Mariotti

Michele Mariotti dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma nell’Aleksandr Nevskij Op. 78 di Sergej Prokof’ev – con la proiezione del film di Sergej Ėjzenštejn​ e cantata per mezzosoprano, coro e orchestra dalla musica del film - e nella Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

L’Aleksandr Nevskij è la partitura composta da Prokof’ev nel 1938 per l’omonimo film del regista russo Sergej Ėjzenštejn: considerata tra i capolavori della musica del periodo sovietico, è rimasta una delle cantate più famose del XX secolo. La storia di Aleksandr Nevskij si svolge nella Russia medievale del XIII secolo quando, caduta Kiev, i mongoli attaccano e conquistano molte città, mentre sul fronte occidentale preme la minaccia  dell'espansione germanica. Quando i Teutoni puntano su Novgorod, le città minacciate si rìvolgono al principe AJeksandr, detto Nevskij. Quest’ultimo raccogliendo un'armata molto composita di cavalieri e contadini, la guida verso le frontiere occidentali, salvando Novgorod dal saccheggio. Ėjzenštejn prese come soggetto del film la battaglia del Lago Ghiacciato, durante la quale Aleksandr sconfigge l'esercito teutonico nel 1242 presso il lago dei Ciudi, spingendo i nemici sul ghiaccio del lago che, cedendo sotto il peso delle pesanti armature, li inghiotte nelle gelide acque. Nell’opera Prokof'ev utilizzò diverse sezioni dell'orchestra e diversi stili compositivi, per evocare negli ascoltatori alcune immagini emblematiche. Per esempio, i Cavalieri Teutonici - visti come nemici - sono affidati agli ottoni pesanti, che eseguono note dissonanti con un ritmo marziale; mentre l'esercito russo - che rappresenta il bene - viene evocato con un materiale ispirato al folklore russo e con lunghi passaggi melodici.

La Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36, composta da Čajkovskij tra il 1877 ed il 1878, si divide nei quattro movimenti: Andante sostenuto, Andantino, Scherzo, Finale e costituisce la prima opera della cosiddetta Trilogia del destino, formata anche dalla Quinta e dalla Sesta Sinfonia, e spicca per la forza drammatica dei suoi temi; al centro della Sinfonia è, infatti, il Fato, visto da Čajkovskij come forza nefasta nella vita dell’uomo.

Michele Mariotti è diplomato in composizione al Conservatorio Rossini della sua città, Pesaro, dove si è anche studiato direzione d’orchestra sotto la guida di Manlio Benzi. Si è diplomato in direzione d’orchestra presso l’Accademia Musicale Pescarese con Donato Renzetti ed è Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma dal 2022. Insignito del 36° Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra, è ospite dei principali teatri e festival italiani ed internazionali. 

Foto: Yasuko Kageyama - sito ufficiale del Teatro dell'Opera di Roma