
La coreografa francese Maguy Marin, sulla scena da oltre quarant’anni con un teatro-danza molto personale, presenta il suo pluripremiato lavoro del 2004, Umwelt (Ambiente), all’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito del Festival Equilibrio.
Lo spettacolo, vincitore del Prix spécial della giuria del Sindacato della critica nel 2006 e di un Bessie Award nel 2008, ha per tema l’Umwelt, ossia un luogo dotato di regole autonome dove un dispositivo di pannelli e specchi scandisce la vita dei nove danzatori-interpreti. Sospinti e ostacolati da un vento che soffia incessante, i protagonisti vanno avanti senza cercare realmente un significato alle loro azioni. I danzatori appaiono e scompaiono negli interstizi lasciati dai pannelli, portano con sé oggetti, ripetono azioni, sembrano incontrarsi, ma poi svaniscono, come se ci fosse la necessità di un incontro, che tuttavia non sfocia mai in un contatto. Lo spettacolo è una metafora sul collasso del mondo contemporaneo travolto dal consumismo, che brulica di attività dispersive spesso prive di senso. Il tutto viene amplificato dalla musica battente e ipnotica composta da Denis Mariotte, suo fedele collaboratore. Si dispiega così sul palco un’estenuante passerella di apparente normalità e di vana ricerca senza mèta.
Coreografa simbolo della nouvelle danse francese, Maguy Marin ha ideato un tipo di linguaggio fortemente espressionista, caratterizzato da una gestualità dai toni grotteschi ed esasperati. Tra i suoi lavori più significativi ricordiamo: May B (1981), ispirato a Samuel Beckett; Cendrillon (1985); Coups d'état (1988); Aujourd'hui peut-être (1996); Quoi qu'il en soit (1999); Pièces détachées (2002); Turba (2007). Nel 2016 le è stato attribuito il Leone d'oro alla carriera della Biennale di Venezia.
Foto: sito ufficiale dell'Auditorium PDM
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