L'albero del poeta. La quercia del Tasso al Gianicolo

Il Museo di Roma in Trastevere ospita la mostra L'albero del poeta. La Quercia del Tasso al Gianicolo, a cura di Roberta Perfetti e Silvia Telmon, dedicata a uno dei luoghi più suggestivi, affascinanti, nonchè ricco di memorie storiche della Capitale. Attraverso documenti, fotografie, grafiche, dipinti e testimonianze, molte delle quali esposte per la prima volta, i visitatori possono riscoprire l'importanza di questo luogo così unico e il suo legame indissolubile con la città di Roma, immergendosi nella storia e nelle leggende legate a questo albero monumentale, simbolo di Roma e della sua cultura.

La Quercia del Tasso, che sorge sul colle Gianicolo, all’interno del Rione Trastevere, è infatti un albero che ha ispirato poeti, scrittori e artisti di ogni epoca. Secondo la tradizione, ad esempio, Torquato Tasso trovò ispirazione sotto la sua folta chioma, componendo alcuni dei suoi versi più famosi; ma anche San Filippo Neri, Leopardi, Stendhal, Strutt, Rossini e molti altri hanno passeggiato lungo questi sentieri, ammirando il paesaggio e ispirandosi alla sua bellezza per le loro opere. 

Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni per un totale di circa 100 opere. La prima sezione presenta una serie di mappe storiche che mostrano una città che si sviluppa tra le strette vie di Trastevere e gli ampi paesaggi del Gianicolo. Le incisioni e i disegni di questa sezione, realizzati tra il XVIII e il XIX secolo, evidenziano la morfologia della città nelle diverse epoche storiche. La seconda sezione presenta acquerelli, fotografie e incisioni che restituiscono il fascino senza tempo di Roma e delle sue memorie. Nella terza sezione invece viene narrata la leggenda secondo la quale, seduto all'ombra della quercia, Tasso compose alcuni dei suoi versi più intensi, osservando la città distendersi all’orizzonte: proprio qui, infatti, il poeta fece costruire il suo alloggio. Nel XVII secolo inoltre, la cavea naturale del terreno accanto alla quercia fu trasformata in un piccolo teatro all'aperto, noto come l'Anfiteatro Quercia del Tasso. Tra le opere esposte troviamo splendide vedute della quercia stessa e rappresentazioni dei luoghi circostanti, come il portico del convento di Sant’Onofrio, dove il poeta trascorse gli ultimi anni. Qui sono presentati i disegni di artisti come Achille Vianelli e Giuseppe Vasi, gli acquerelli, le incisioni e le fotografie di Mary Callcott Graham e Arthur John Strutt, oltre a lavori di artisti contemporanei che esplorano il tema dell'albero ida un punto di vista innovativo. 

Nella penultima sezione troviamo le incisioni di Giuseppe Vasi, Luigi Rossini e Joseph Anton Koch, che tra il XVIII e il XIX secolo, portarono questa tecnica a livelli altissimi, trasformando vedute e paesaggi in opere d'arte "senza tempo”. Nella quinta e ultima sezione infine sono affiancati alcuni artisti del passato ad altri contemporanei.

La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, intende inoltre valorizzare il patrimonio artistico di alcuni dei principali musei civici (Galleria d’Arte Moderna, Museo di Roma, Museo Napoleonico, Casa-Museo Pietro Canonica e Museo di Roma in Trastevere) ripercorrendo le vicende storiche e culturali legate alla Quercia del Tasso.

Foto: Jacob George Strutt, La Quecia del Tasso, olio su tela, 1843