
La casa nova, seconda commedia scritta da Carlo Goldoni dopo il suo ritorno da Roma, (la prima era stata Gli Innamorati) è in scena al Teatro India per la regia di Piero Maccarinelli. L’opera teatrale in tre atti in dialetto veneziano scritta nel 1760 e rappresentata per la prima volta nel Teatro San Luca, prende spunto da una vicenda personale dell’autore che all’epoca aveva appena cambiato casa. Accolta calorosamente dal pubblico, la commedia fu successivamente replicata molte volte fino all'anno successivo.
L'azione scenica inizia con la descrizione di un trasloco: la coppia di giovani sposi Anzoletto e Cecilia sta per trasferirsi in una casa più ricca e lussuosa proprio nel momento in cui sono ridotti quasi in povertà, avendo dissipato tutto il patrimonio di cui disponevano. Anzoletto infatti, per mantenere lo stile di vita della sua capricciosa moglie Cecilia, si è indebitato fino al collo, facendo così infuriare il suo ricco zio Cristoforo che non è più disposto ad aiutarlo economicamente. Ma proprio quando i creditori stanno per sequestrare tutti i beni di Anzoletto, Cecilia - compresi i suoi errori - riesce a convincere lo zio Cristoforo a intervenire: lo zio quindi paga i debiti del nipote, a patto però che lasci la nuova casa, troppo grande e costosa per le sue possibilità.
L'opera, che costituisce uno dei capolavori del periodo maturo di Goldoni, ruota intorno a due temi centrali nel contesto della Repubblica di Venezia dell’epoca: lo sperpero economico - con interi patrimoni dissolti, ad esempio, nel giro di una notte al tavolo da gioco - e la smania di lusso di una borghesia che vergognandosi delle proprie origini, per il desiderio di apparire e per spirito di emulazione, dilapida il denaro accumulato con il lavoro dalla generazione precedente che si accontentava invece di una vita sobria e moderata. Nella commedia ci sono quindi tutta la sottile riflessione e l’analisi sociale e morale dell’autore.
Questa edizione si avvale del contributo linguistico e dell’adattamento dello scrittore veneto Paolo Malagutiin modo da rendere fruibile la struttura dell’opera senza alterarla in una lingua più vicina a noi. La compagnia è formata da dieci giovani attrici e attori diplomati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, con la partecipazione di Stefano Santospago che interpreta il personaggio dello zio Cristoforo nell’originale lingua veneta goldoniana.
Foto: Claudia Pajewski
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Informazioni
14 - 15 - 16 marzo 2024 ore 20.00
17 e 24 marzo ore 17.00
19 - 20 - 23 marzo ore 19.00
21 marzo ore 17.00
22 marzo ore 21.00
Lunedì riposo