Jochen Klein - After The Light

La sezione #Polifonia del museo MACRO, concepita per accogliere focus monografici che approfondiscono l’opera di una singola figura con un approccio “polifonico”, ospita la prima retrospettiva in uno spazio istituzionale dell’artista tedesco Jochen Klein, scomparso prematuramente nel 1997. Intima e poetica, l’esposizione ne ricostruisce la figura, contestualizzandone il lavoro all’interno delle più ampie riflessioni collettive e personali degli artisti che hanno lavorato con lui o al suo fianco: Julie Ault, Thomas Eggerer, Ull Hohn, Amelie von Wulffen e Wolfang Tillmans, che della mostra è anche curatore.

Nel suo percorso artistico, Jochen Klein ha lavorato sia con la pittura, il disegno e i collage, sia su progetti concettuali e teorici che erano uno specchio del suo impegno sociale. Formatosi in pittura all’Accademia di Monaco, all’inizio degli anni Novanti inizia a mettere in discussione il suo rapporto con questo medium, orientandosi verso un lavoro collaborativo. Mentre frequenta l’Accademia, condivide il suo disagio verso l’autoreferenzialità della pittura con i compagni Thomas Eggerer e Amelie von Wulffen. Nel 1994, arrivato a New York, si unisce al pionieristico collettivo di artisti Group Material, co-fondato da Julie Ault. L’anno successivo inizia una relazione con l’artista Wolfgang Tillmans, insieme al quale si trasferisce a Londra dove torna a dipingere, realizzando i suoi ultimi quadri, inconsapevole di aver contratto l’HIV.

La mostra presenta i primi lavori su tela dell’artista insieme a disegni, acquerelli e alcuni esperimenti scultorei. Un libro di collage di abiti maschili del 1992 mostra la fascinazione di Klein per i segni che si celano sotto la definizione dello stile, il desiderio e la mascolinità, elementi che emergono anche nelle sue ultime opere in cui unisce collage e pittura. La mostra comprende riproduzioni di documenti che testimoniano il lavoro collaborativo di Klein e Thomas Eggerer, una lettera di Julie Ault dedicata a Klein, un dipinto di paesaggio di Ull Hohn e contributi di Thomas Eggerer, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen, selezionati dagli stessi artisti tra le opere realizzate nel periodo in cui hanno conosciuto Klein.