



Con Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement, l’artista visivo e film-maker Isaac Julien (Londra, 1960) rende omaggio a una degli architetti più importanti del XX secolo.
Dopo essere emigrata in Brasile dall’Italia, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, Lina Bo Bardi ha sviluppato un linguaggio innovativo e fuori dagli schemi.
L’opera di Isaac Julien è un itinerario attraverso i progetti brasiliani dell’architetta dagli anni Sessanta fino agli Ottanta.
Ad accompagnarci in questo viaggio è la stessa Bo Bardi, interpretata dalle attrici brasiliane Fernanda Montenegro e Fernanda Torres, madre e figlia nella vita, che nel film diventano l’architetta da anziana e da giovane. Julien ha concepito l’installazione come opera d’arte totale, dai tendaggi alle sedute, e i visitatori sono così immersi in scene che, proiettate su nove schermi, ritraggono alcuni episodi della vita di Lina Bo Bardi. La presenza simultanea delle attrici in alcune scene mette poeticamente in discussione la presunta linearità del percorso biografico e il confine tra finzione e realtà.
L’opera si sviluppa sotto forma di dialogo tra il regista e l’architetta: le parole pronunciate dalle attrici, tratte da alcuni scritti di Bo Bardi, derivano dalle ricerche di Julien, che dalla fine degli anni Ottanta si è interessato alla contaminazione tra linguaggi, in particolare alla commistione fra arti visive, cinema e spazi museali.
Nella seconda parte della galleria sono presentate alcune opere realizzate per questo spazio che fanno parte dell’ultima produzione dell’artista. Per la prima volta, è esposta una serie su grande scala di collages fotografici ottenuti sovrapponendo più strati di ritagli colorati, in un omaggio sottile alla tecnica del montaggio cinematografico.
Seguendo la rampa, nel corridoio vetrato, la terza parte della mostra è un approfondimento sul rapporto che lega il lavoro di Julien a quello di Bo Bardi, accompagnato dalle tappe della ricerca e della produzione del film.
La quarta e ultima sezione della mostra è una presentazione incentrata sulla Bo Bardi architetta, con una selezione di alcuni originali di riviste che testimonia la versatilità e l’attualità dei suoi progetti architettonici. Caratteristiche che l’hanno resa, allo stesso tempo, soggetto e musa dell’opera di Julien, generando una affinità elettiva che non viene scalfita dalla distanza temporale poiché, come scrive Bo Bardi, “il tempo non è lineare, è un meraviglioso groviglio in cui, in ogni momento, si possono scegliere punti e inventare soluzioni, senza inizio né fine”.
Isaac Julien, nato a Londra nel 1960, è un film maker e artista visivo, che ha innovato il panorama cinematografico degli ultimi decenni, esplorando dalla fine degli anni Novanta anche il campo delle installazioni audiovisive. Con una cura meticolosa per gli aspetti formali e una straordinaria capacità narrativa, affronta delicati temi sociali aprendo la strada a uno sperimentalismo che supera i confini tra le varie discipline artistiche.
Informazioni
Temporaneamente sospesa in attuazione delle misure di contenimento anti Covid-19
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Dal 24 settembre 2020 al 17 gennaio 2021
Martedì 11.00 – 19.00
Mercoledì 11.00 – 19.00
Giovedì 11.00 – 19.00
Venerdì 11.00 – 22.00
Sabato 11.00 – 19.00
Domenica 11.00 – 19.00
La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Chiusura tutti i lunedì, 1° maggio e 25 dicembre
